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Aggiornato: 9 luglio 2025
Al Guilandino successe Giovannantonio Cortuso gentiluomo padovano di nobilissima famiglia, condotto con ducale 10 novembre 1590, uomo molto versato nello studio e perito nella cognizione delle piante, e assai considerato dai botanici suoi contemporanei, co' quali manteneva corrispondenza di lettere e commercio di piante e di semi.
Sommamente si dilettò in suoni e in canti nella sua giovanezza, e, per vaghezza di quegli, quasi di tutti i cantatori e sonatori famosi suoi contemporanei fu dimestico. Quanto ferventemente esso fosse da amor passionato, assai è dimostrato di sopra. Solitario fu molto e di pochi dimestico. E negli studi, quel tempo che lor poteva concedere, fu assiduo molto.
Per restar tra le antiche, Frine era un mostro di corruttela, senza dubbio; il suo nome istesso, che era poi un soprannome, datole quasi per marchio d'infamia dai suoi contemporanei, lo dice. Frine, rospo! Ma che importa ciò? Frine è un miracolo di bellezza; e Prassitele copia appuntino quella perfezione di forme; e quei di Gnido la mettono sull'altare, per rappresentarvi Afrodite.
La condanna scagliata dai Cristiani contemporanei contro l’editto di Giuliano passò in giudicato anche pei secoli seguenti, divenne un verdetto irrivedibile, ed oggi ancora costituisce uno dei capi d’accusa contro l’utopistico imperatore. Ma tale condanna, certo, giustificabile dal punto di vista dell’apologia cristiana, può sostenersi se guardata con la serena imparzialit
Il dottore Z discendendo colle sue prove fino agli avvenimenti del giorno, parlò d'uomini illustri che vivono circondati dall'ammirazione dei contemporanei, e provò, come due e due fan quattro, che sono matti.
Nello Speciale si legge l'insulto del Francese altrimenti, e con troppa chiarezza: temerarius illam in.... titillavit. Veggansi ancora gli altri contemporanei citati nell'appendice. Bart. de Neocastro, cap. 14 e 15. Saba Malaspina, cont., pag. 355. Veggansi ancora Montaner e d'Esclot ne' luoghi citati.
Mille e cinquecento schiavi vennero scannati in quella stessa cittá onde celebrare il giorno natalizio di Domiziano, fratello della 'delizia del genere umano'; e ne furono scannati altri assai a Berito in onore di Vespasiano, padre della 'delizia del genere umano'... Ecco di che fu capace un principe, a cui l'adulazione de' contemporanei e la credulitá delle generazioni successive decretarono l'apoteosi!».
E per lo contrario il De Mena, nato in tempi assai posteriori , quando per tutta Europa gli studi erano piú avviati, anziché dare a divedere nel suo grottesco poema un complesso d'idee che vantaggiasse tutte quelle de' suoi contemporanei, non parve adeguasse il sapere de' piú ingegnosi fra quelli.
Andrea di Bartolommeo Barbazza fu, chi credesse ai suoi ammiratori contemporanei, un grand’uomo. Per l’esperienza sua nelle
Molto simigliantemente presunse di sé, né gli parve meno valere, secondo che li suoi contemporanei rapportano, che el valesse; la qual cosa, tra l'altre volte, apparve una notabilmente, mentre ch'egli era con la sua setta nel colmo del reggimento della republica.
Parola Del Giorno
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