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Amava i suoi figli, lei, e li mandava in mare, lontano, incontro ad una vita piena di stenti, di pericoli, una vita di galera! Amava i suoi figli e li voleva interdire, voleva rovinarli, disonorarli per sempre, prima ancora che cominciassero a vivere! E. questo perché? rispose, sforzandosi di tornare in calma, la signora Trebeschi per impedire che uno solo possa essere la rovina degli altri.

Fecero delle scampagnate, e si divertirono molto, aspettando che Fräulein guarisse e li potesse raggiungere. E quando ciò avvenne andarono tutti e quattro, felici e contenti, a Roma, dove avevano ancora quindici giorni di tempo prima che cominciassero i concerti al teatro Costanzi.

Sarebbe come se i burattini di piazza Montanara, i piccoli paladini che rappresentano con tanta enfasi azioni eroiche, parlassero in onore di Gesù Cristo e snudando la spada contro i mori, sfidassero a battaglia tutto l'esercito degl'infedeli; o se le damine di quelle scene, interrompendo le loro declamazioni sentimentali, cominciassero tutt'ad un tratto a vantare le delizie dell'amor divino.

La contessa Giulia M..... di Milano che, appena uscita del monastero senza che punto venisse interrogato il cuor suo, era stata sposata al marchese T..., uomo sessagenario, non avendo essa tocchi neppure i diciott'anni, introdotta a corte, messa nel numero delle dame che facevano il corteggio di Caterina Visconti, aveva veduto e udito il nostro Alberigo. Il confronto tra lui ed il sessagenario marito, è troppo ragionevole che sia stato a danno dell'ultimo. Ma la giovinetta appassionata, inesperta e un cotal po' leggiera, di tanta forza si sentì presa del giovine cavaliere, che non potendo tenere in il segreto di quella sua passione, si lasciò condurre a palesarla ad un'amica sua, la quale non essendo donna che peccasse per soverchia rigidezza di pensamenti e di costumi, risolse far contenta la povera contessa Giulia, e vendicarsi del marchese T.... che certamente doveva averla offesa in qualche duro modo. Una sera, prima che cominciassero le feste, un paggetto di palazzo si reca alle stanze del cavaliere Alberigo, e le d

A furia di picchiare e di ripicchiare con questi ragionamenti di bronzo sul cuore, credetti quasi di averlo ridotto duro come un'incudine, quando al tornare da un altro viaggio (nel quale mi spinsi fino a Padova) mi capitò un suo invito. Ecco come andò. Quando mi vide entrare in bottega, mi venne incontro con un saltuccio, mostrandosi tutta contenta di vedermi, mi fece sedere sulla sua poltroncina di velluto, mi tolse di mano la valigia, l'ombrello... Ha fatto buon viaggio, sor Gerolamo? Bonissimo, grazie: e lei è sempre stata bene? Benissimo, grazie. E la piccina? È un tesoro Un tesoro come....? e alt! quel tal gnocco mi soffocò il resto in gola. Mi parve che tutte le ombrelle chiuse negli scaffali cominciassero a muoversi e a ballare o che l'Ombrellino rosso attaccato di fuori girasse come una ruota di molino. Ripulii il cappello colla manica e stavo per dirle: Stia bene, a rivederci... quando essa, voltandosi verso di me col suo faccino grazioso, disse: Senta, sor Gerolamo, spero che verr

Allora tutto era tumulto, tutto era discordia nell'anima mia, tutto era fervore di una trasformazione che altri vi operava, che rendeva attonito me stesso, mentre sentivo in me il germinar oscuro di tante idee, di tanti sentimenti nuovi e persino gli occhi pareva che cominciassero a vedere in un modo diverso.

In quel momento stesso, la campanella della chiesuola di Diedo battè undici colpi, le cui oscillazioni decrescenti smarrirono in seno alla folta selva degli abeti e nel vasto fremito delle onde marine.... La luna risplendeva ancora in mezzo al firmamento tuttora stellato, quantunque, dalla parte d'oriente, i leni crepuscoli cominciassero a tinger qualche poco i cieli.

Il bambino era bello e sano come i primi, e pensate con che religione padre e madre lo guardavano poppare, con che impazienza aspettavano che quegli occhi seguissero la luce, e poi si fissassero in loro, e cominciassero a riconoscere le loro sembianze, e significassero l’interno misterioso e rapido svegliarsi dell’intelletto.