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Ero presso alla finestra. Sollevai la cortina color di fiamma guardando giù nel giardino. Nei primi tempi della nostra relazione mio cugino aveva osservato che esso era troppo ben tenuto, troppo regolare, che gli mancava la poesia e il mistero dei luoghi abbandonati. Ecco pensai ora si vestir

Se’ tu tosto di quell’ aver sazio per lo qual non temesti tòrre a ’nganno la bella donna, e poi di farne strazio?». Tal mi fec’ io, quai son color che stanno, per non intender ciò ch’è lor risposto, quasi scornati, e risponder non sanno. Allor Virgilio disse: «Dilli tosto:

Le vecchie insegne dottorali rivennero dal Governo autorizzate: fu permesso l’anello e l’uso della cintura sopra gli abiti civili ed il fiocco al cappello; la toga ed il fiocco color cremisi per la Teologia: color verde per la Filosofia⁴²⁶. ⁴²⁶ L. Sampolo, La R. Accademia degli Studi di Palermo, cap. VI e segg. Palermo, 1888.

Ed una nebbia orribile, che adombra la ragion, lo 'ntelletto e l'altro lume, m'avea offoscato ch'inutil ombra io mi trovai for d'ogni uman costume e in stato di color cui sempre ingombra la dolce sete a l'oblioso fiume; ché, come egli son vani e fatti nulla, tal vien chi in ignoranzia si trastulla.

O milizia del ciel cu’ io contemplo, adora per color che sono in terra tutti svïati dietro al malo essemplo! Gi

Grazie! mormorò l'Ariberti, commosso da quella triste schiettezza. E diede frattanto un'occhiata furtiva a quel giubbone di color tabacco, che gli parve risplendere, appiccato alla parete, più glorioso di uno stinco di santo.

vid’ io muovere a venir la testa di quella mandra fortunata allotta, pudica in faccia e ne l’andare onesta. Come color dinanzi vider rotta la luce in terra dal mio destro canto, che l’ombra era da me a la grotta, restaro, e trasser in dietro alquanto, e tutti li altri che venieno appresso, non sappiendo ’l perché, fenno altrettanto.

Lunga, asciuttina, coi capelli color di stoppa.... una connocchia vestita.... perchè no? io sono grassoccio, ho i capelli neri.... Arturo Shopenhauer benedir

E come noi lo mal ch'avem sofferto perdoniamo a ciascuno, e tu perdona benigno, e non guardar lo nostro merto. Nostra virtu` che di legger s'adona, non spermentar con l'antico avversaro, ma libera da lui che si` la sprona. Quest'ultima preghiera, segnor caro, gia` non si fa per noi, che' non bisogna, ma per color che dietro a noi restaro>>.

Imagina una testa disse a Enrico che avrebbe fatto delirare Tiepolo, Giorgione e Tiziano insieme; una testa coi capelli color del pomo d'oro pallido, quando è proprio d'oro, quel colore insomma che la scuola veneta prediligeva; capelli che quando glieli scioglievi, andavano giù fino a terra e la celavano tutta intorno intorno, tanto ne era il profluvio. Imagina tutto ciò che v'ha di più bianco e di splendido nei toni della carnagione, che, come puoi pensare dal color dei capelli, è pari a neve, rosata insieme e calda, con dei riflessi d'oro per la lanugine fulva che la ricopre. Imagina delle linee e delle curve sode e belle come non le hanno mai imaginate neppure gli scultori greci, che si crede abbiano dato il non plus ultra della formosit