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Aggiornato: 22 luglio 2025
Mezz'ora dopo, il signor Capo stava consumando la sua modesta colazione fra un treno e l'altro, in una piccola osteria, vicina al disco, quando precipitò nella stanzetta quel signore vestito di nero. Il suo aspetto era esilarante, luccicante: saltellava sulle piccole gambe. Ah, finalmente la ritrovo!
In fondo ne era dispiacente ed inquieta: soltanto, invece di dimostrarlo con rimpianti, il suo carattere aspro si sfogava con rimproveri e male grazie. Passò l'ora della colazione, poi quella del pranzo; si fece buio, ed il fanciullo non si rivide.
Ecco l'ultima notte che dormo in questa stanza, ecco l'ultima colazione che faccio con voi, andava dicendo la fanciulla. Ma la colazione non la fece, perchè non ne aveva voglia: era troppo commossa di lasciare quei luoghi, dove si era trovata tanto bene. Andò nella sua camera e discese col cappellino e la borsetta in mano.
Ti pare che questi discorsi possano far digerire una cattiva colazione? non sarebbe meglio che noi ordinassimo due caffè con due bicchierini di cognac? ho promesso ad alcuni amici d'essere a San Giovanni e possiamo dire come alla Camera che l'incidente è esaurito. Si, è meglio. Mi avvilirei a chiedere spiegazioni a un ragazzo che non sa quel che si dice.
Aveva fame. Attese per far colazione che le due donne si fossero alzate, poi si chiuse nello studio. La sua risoluzione era presa, andrebbe da Bice e con poche parole le farebbe comprendere la impossibilit
Se noi facessimo colazione? domandò a un tratto la signora. Signora Lucia, ecco che avete un'idea disse lui, con cera spaventata. Preparatevi perchè ne ho un'altra. Che vuol dire quando mi ci metto! È una valanga. Signor Federigo, andiamo a far colazione qui, a cento passi di distanza, da Giovannino, nei boschetti delle rose e delle mortelle.
Misi in tasca il coltello, stavo per lanciarmi fuori, quando rassettando rapidamente le cose mie e raccogliendo quei fogli sparsi, m'avvidi con stupore profondo di una cosa non sospettata. Ecco: durante il mio sonno, le mosche avevano fatto colazione con la mia lettera. Avevano mangiato col sangue le mie parole d'amore.
Appena vestito se ne andò subito al caffè a far colazione; dopo, accese un sigaro, e girellando a caso, coll'immagine di Lalla che gli vezzeggiava dinanzi agli occhi, fece, come Dio volle, venir le due. Quando passò la soglia del palazzo Della Valle, aveva la faccia ancora più pallida del solito e gli batteva il cuore precipitosamente. La contessa è in casa?...
Scesi, e i quattro cannoni imperversarono indefessi per oltre un'ora; indi risalii. Nell'ascesa incontrai mia moglie, annunziatrice d'una lauta colazione provveduta dal generale Medici, che il mattino ci accompagnò sul monte. Ragguagliò ella Garibaldi intorno allo stato dei nostri feriti prigionieri in Capua, visitati dianzi da lei.
Tutto ciò mi fu raccontato a riprese dall'incognito signore col quale avevo finito per fare colazione, onde agevolare il dialogo. Quando disse una certa storia di anni addietro, mi sentii male al cuore.
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