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Aggiornato: 22 luglio 2025


Scendendo incontrai il signor Nicola che mi strinse la mano come ad un vecchio amico di casa. Dopo colazione mi condusse a visitare i miei possessi dispersi in tutti gli angoli del paese. Mi parvero siti selvaggi, e li avrei ceduti per un sorriso della mia lontana divinit

Fu molto raccomandato a Piero, che gli affidò qualche piccolo affare, e lo ha preso in grande simpatia. Lo invita sovente a colazione ed a pranzo, quando poi devono parlare d'affari, come oggi. Oggi poteva risparmiarmelo. Non le piace? Mi è indifferente.

Quando essa entrava in una stanza tutti tacevano per non turbare le sue idee. Anche la colazione e il pranzo dovevano aspettare finchè Nancy non assicurasse tutti che aveva finito di pensare.

Prendi una tazza di thè? Venivo a far colazione con voi. Ma ora nol voglio più. Sareste capace di dire che non venivo se non per questo... E per altre cose. Ah! E quali dunque, se vi piace, signore? Mi riguarda ciò forse? Sar

Gigi! esclamò Bruno, correndogli incontro gioiosamente. Cerchi di me? , rispose Gigi, stringendo la mano al giovane. Mi dispiace di giungere in momento così inopportuno! Che, che! Rinunzio subito alla gita; farò colazione con te. Vieni, che ti presento a mia madre.

Ma allorchè furono al caffè, seduti innanzi a una tavola candida preparata per la colazione, col trionfo delle frutta in un angolo, e la lista delle vivande sotto gli occhi, Vittorina ritornò al pensiero di Celso: , due uova sode con salsa mayonnaise; e vino, mezza bottiglia di Corvo, ella disse al cameriere che offriva. Io credo che tu sbagli.... Chi?... io? domandò Celso.

«Povera signorina! sclamava la cascinaia impietosita e sciugandosi gli occhi col grembiale, stette a udire gli ordini che le dava il padrone, per la colazione delle signore; uova, cacio, latte. Poi fece vedere una focaccia cavata allora di sotto la cenere, avvolta in un mantile bianco come la neve, e cotta proprio per esse; che venendo alla villa solevano chiederle sempre di quella sorta di pane.

Ci fermammo a far colazione su di un vecchio tronco d'albero, presso una carboniera e provammo un piacere simile a quello di Ulisse, quando si assise al banchetto apprestatogli da Circe nel suo palazzo. Era veramente delizioso gustare un buon sorso di vino in quella profonda pace, su quell'omerica spiaggia, dinanzi all'azzurro di quel mare, tinto in rosa all'orizzonte.

La colazione è gi

Compiuta la cerimonia, egli invitò gli apostoli e tutti i nuovo-battezzati a far colazione nel suo negozio.

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