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Aggiornato: 1 giugno 2025


Io nacqui in Libia, ove cocente arsura Di fortissimo sol percola i liti, E corsi i campi, e non mi fean paura Ira di tigri, o di leon ruggiti; di l

Mio padre ne soffrirebbe molto ed io avrei un rimorso cocente della sua sofferenza: le colpe dei figli non debbono essere piante dai padri. Finora, per le mie cure e per le vostre, per la lontananza, per la nessuna conoscenza che egli ha di persone milanesi, gli è stato risparmiato questo dolore.

Poi il libro era pieno di memorie del morto: la contessa affidava a quelle pagine i più cari suoi ricordi di figlia con un dolore così cocente ma confortato dalla cristiana speranza, che, a certi passaggi, pareva parlasse ancora del padre vivo, come al principio del libro. Ma il giudice percorreva rapidamente quelle pagine, impaziente d'arrivare al dramma che presentiva immancabile.

L'estate, breve e cocente, maturava a stento i magri frutti dei noccioli esposti a mezzogiorno; ma i rododendri aprivano i loro cuori sanguigni e su per le vette, ai piedi dei ghiacciai, gli edelweiss stellavano il muschio con una fioritura di velluto bianco.

Passammo il lunedì svogliatamente, senza conclusione alcuna: fino allora il pensiero dell'Italia di rado balenava nella nostra mente, ma dall'ora fatale in cui cominciò a tenzonarci nel capo il dubbio che non avremmo fatto più alcuna cosa, vennero ad assalirci tutte ad un tratto le care affezioni alle quali avevamo dato un'addio, ed un cocente desiderio di rivarcare le Alpi occupò le nostre anime.

Appena si trovò sulla via dirigendosi all'abitazione di Falco, il suo immaginare cessò dall'essere tetro ed affannoso e benchè non ricuperasse la primiera calma, il suo dolore non era cocente come lo era stato poche ore addietro, provava sentimento alcuno di terrore, quantunque densa fosse l'oscurit

Si indovinano le fantasie di quell'uomo così poco fantastico; egli vedeva una bella donna sul punto di separarsi da un marito indegno, l'accompagnava nella solitudine, spiava gli occulti moti del suo cuore e ne scandagliava il vuoto.... si sentiva un desiderio cocente di colmare quel vuoto, di pigliare il posto dell'indegno, e trovava quel desiderio legittimo.

Solo, ognor solo, parta il giorno o rieda, Alla brina gelata, al sol cocente, Solitario carcame a’ vermi in preda! Pur gli rimase il raggio della mente.... Ma udite qual ne fece uso sennato; Maledisse all’Eterno, e irriverente Gli domandò: «perchè m’hai tu creato

Fu così che Loreta, come soggiacendo ad una sottile malìa, si trovò d'un tratto conquiso lo spirito e turbata la pace. L'immagine di Alvise non la lasciava più; l'eco delle parole, anche le più vaghe, anche le più inconcludenti, ch'egli le avesse detto, tornava a risonare a' suoi orecchi nel silenzio della notte, mentre il sonno le fuggiva dagli occhi e la fronte le ardeva di una fiamma cocente.

Un giorno di luglio essa s'era addormentata tra' covoni, in un campo mietuto: egli, che cavalcava da quelle parti, sonnecchiando al sole che cadeva cocente e terribile sulla campagna, non s'era accorto di lei se non quando il suo cavallo aveva fatto uno scarto. Essa si svegliava in sussulto, supponeva quel che non era, balzava in piedi spaventata, e correva d'un fiato alla masseria.

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