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Aggiornato: 20 luglio 2025
Mi curvai anch'io su la culla. Era avvenuto un cambiamento repentino, inaspettato, inesplicabile in apparenza, spaventevole. La piccola faccia era diventata d'un colore cinereo, le labbra s'erano illividite, gli occhi s'erano come appassiti, appannati, spenti. La povera creatura pareva sotto l'azione d'un veleno violento.
Il fatto è che la fisonomia del principe si scomponeva a vista; che i suoi occhi addiventavano orribilmente stralunati; che un pallore cinereo si diluiva sul suo sembiante; che la sua bocca contorcevasi; ch'e' tremava tutto; che sforzavasi di aggraffarsi alla tavola, al seggiolone; che, una parola agonizzava a rantolo nella sua strozza. Maud diceva degli occhi al conte: chiamate Ivan!
Entro quella ricca cuna sommersa nell'ombra della camera, e fra il chiarore incerto delle trine, che orlavano i cuscini e i piccoli lenzuoli egli appariva vagamente come una macchia; ma non appena aprivano le finestre all'arrivo del medico, e questi lo pigliava fra le mani per esaminarlo, il suo volto cinereo, lucido di un sudore viscoso, coi labbruzzi scuri come una foglia imputridita, ricadeva d'ogni lato pesantemente, sempre con quel rantolo interrotto da grida sottili.
Abù-el-Nemr aveva fatto due passi indietro e guardava Ahmed con ispavento. Era diventato cinereo e tremava in tutte le membra come se fosse stato assalito da una tremenda febbre. Sembrava istupidito, pietrificato. Lui, nelle tue mani! balbettò alfine. Lui prigioniero!... Oh!... Ma che hai? gli chiese Ahmed con stupore.
E corsero a rivedere gli alberi amici, che sopra uno sfondo opalino mescevano e confondevano in magici archi il loro fogliame, su cui il tramonto gettava un riflesso di luci dorate. E sotto gli archi si stendeva il terreno molle come una corsia di velluto cinereo; parevan più dure e determinate le linee dei fusti, più vaghe e ampie le radure.
E si fermò un momento spiando al di sopra del bosco. Tra i pini scorgevasi qualche lembo di cielo sbiadito, cinereo, uniforme, presago di temporale. Un lampo rapido rosseggiò entro il padiglione dei rami: il vento crebbe. Allora Maometto raddoppiò la corsa.
Il tramonto si faceva vermiglio, e sul velluto cinereo del terreno serpeggiavano larghe chiazze di color del sangue. Nicla allentò la mano. Eran giunti a uno spiazzo, su cui giacevano qua e l
Ogni sua grazia occulta, ogni suo segno palese, ogni finezza di congegno gli appartenne, fu carne e sangue e palpito d’amante, amata in pena ed in delizia: tutto di lei scrutò, strinse, plasmò, distrusse, ricostrusse, idoleggiò. Sotto una tenda, avvolto in un cinereo lucco d’artiere, fra strumenti e cinghie, dì e notte visse, in veglia intenta e cruda a fianco della sua macchina ignuda.
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