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Aggiornato: 24 maggio 2025
Ella, ed io con qualche pena abbiamo dato il La alla conversazione; il cibo e i vini ci furono preziosi alleati, e le bande musicali e i battimani incessanti del popolo nella sottostante piazza. Rizzatomi, e fatto silenzio, cominciai: Il popolo applaude a questo banchetto di fratellanza; sa che noi qui compiamo un atto religioso, sa che...
Ma tornando alla parola ruminare, ti dirò che significa il far ritornare alla bocca il cibo mandato nello stomaco per finirlo di masticare. Curiosa! disse il bambino stupefatto. Dimmi, babbo, ruminiamo forse anche noi?
Tu vedi che ne l'anima, per la vita sua, Io l'ho dati e' sacramenti della sancta Chiesa, perché sonno suo cibo: none il pane, che è cibo grosso corporale, e però è dato al corpo; ma, perché ella è incorporea, vive della parola mia.
Debba orare con condiczione: se questo ministro ha decto quel che debba dire, credo veramente che tu sia Cristo Figliuolo di Dio vivo, dato a me in cibo dal fuoco della tua inextimabile caritá, e in memoria della tua dolcissima passione e del grande benefizio del Sangue, il quale spandesti con tanto fuoco d'amore per lavare le nostre iniquitá.
Nel breve tempo che gli ospiti prendevano riposo, fu preparato un qualche cibo per ristorarli, come lo permetteva il luogo e la precariet
Da quella parte onde non ha riparo la picciola vallea, era una biscia, forse qual diede ad Eva il cibo amaro. Tra l'erba e fior venia la mala striscia, volgendo ad ora ad or la testa, e 'l dosso leccando come bestia che si liscia. Io non vidi, e pero` dicer non posso, come mosser li astor celestiali; ma vidi bene e l'uno e l'altro mosso.
Però che il cibo che si debba dare a questo cane è il cibo de l'Agnello mio Figliuolo; però che piena che la memoria è del Sangue, sí come vasello de l'anima, la coscienzia se ne notrica; cioè che per la memoria del Sangue l'anima s'accende ad odio del vizio e amore della virtú. E però non commecte ingiustizia, però che colui che ha coscienzia ha giustizia.
Son gionto al porto: scacciami quanto vuoi, che la tempesta della fame mi vi riconduce. PIRINO. Troppo pungente e pien di spine è il mio cibo per ora. PANFAGO. Verrò a mangiar con voi con denti calzati di buoni stivali. PIRINO. Mi pasco di veleno di vipre e di serpenti. PANFAGO. Verrò con la pietra di san Paolo, o mi farò incantare da un ciurmatore.
Nel palazzo di via Manfredo Fanti, grigio, severo, ma illuminato di verde dai centenarî platani del cortile, trovava letto, cibo, assistenza, lavoro. S’intende, il più semplice, il più adatto ad essere compiuto anche da mani inesperte, o avvezze ad altra fatica: casse d’imballaggio, attrezzi di legno, mobili rozzi, scatole di cartone, sacchetti per droghieri e farmacisti, buste, Pinocchi verniciati, lavori di copiatura. Ripartendo tre settimane dopo, egli andava quasi sempre verso un piccolo posto di guadagno, che Alessandrina Ravizza gli aveva potuto scovare, sconvolgendo mezza la citt
Non più miseria allora, non più umiliazioni... Che direbbe Rosina?... I nostri bimbi avrebbero dei buoni abiti, e buon cibo, e buon fuoco, e buon alloggio, e buona educazione... Scommetto che ce n'è tanto di denaro in quella cassa lì, da farcene tener carrozza. Ma qui s'interruppe ridendo di sè medesimo.
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