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Aggiornato: 21 giugno 2025
Come mai quell'amore della figlia del marchese era rimasto sempre celato a tutti? Come mai non aveva udito una sol volta pronunziare da alcuno il nome di Chiarofonte? del cavaliere, che l'aveva salvata, e ch'ella aveva pianto estinto?
Dunque non so davvero quali idee mi vennero; da tanto tempo conduco una vita sì uniforme, sì isolata.... La vostra venuta.... quanto mi narraste.... le domande che mi faceste.... la lettera di Chiarofonte che vi mostrai.... tutto ciò mi scosse.... mi alterò.... Mi sentii come mancare....
Marco la esaminò attentamente; quel turbamento accrebbe i suoi sospetti; poi: La conosco, la conosco.... cioè so quanto me ne diceste voi.... So ch'ella è figlia d'un guerriero di ventura; sorella ad un altro guerriero di ventura, Federico di Chiarofonte.... Una volta ciò poteva bastarmi, ora no.... Io non ho più vent'anni.... L'esperienza, che feci degli uomini, mi insegnò a diffidare di tutto ciò che è oscuro.
Il nome di Chiarofonte, gli dicevano i suoi amici, non è il vostro; quello di vostro padre, che ora avete assunto, quella donna non lo portò; voi siete degno del nome degli Isola, e lo illustrerete sempre più col vostro valore.
Sì; era dessa, riprese Gabriella: ah non è tal volto, che si possa dimenticare.... Un debole grido mi sfuggì, ma sì debole, che mio fratello non lo udì nemmeno.... Stava presentandomi alla sua sposa, narrandole in poche parole la mia storia.... Certamente ella mi riconobbe; forse sin da quella notte fatale sapeva che io ero sorella a Federico di Chiarofonte; ma non un atto la tradì, e fissò su di me il suo sguardo, ove non iscorsi il menomo turbamento....
Dunque ei non è a Venezia? oppure lasciò il servizio?...» Ma il cavaliere di Malta non poteva accontentarsi di far supposizioni, ed il dì dopo la partenza del re si propose interrogare qualche guerriero. La sorte gli fu questa volta favorevole; fe' ch'ei si indirizzasse ad un giovane gentiluomo, che molto aveva conosciuto Federico di Chiarofonte.
In quegli otto giorni il conte di San Giorgio aveva chiesto il nome dei giovani guerrieri, che più gli sembravano degni di attenzione, ma mai aveva udito chiamare alcuno di loro col nome di Chiarofonte, ed altre informazioni gli era stato impossibile poter prendere in mezzo a tanta confusione. «Com'è, dicevasi, che non potei veder questo giovane?
Perchè, proseguì Chiarofonte, colui fu davvero suo marito; ella mi mostrò in Bologna il suo atto di matrimonio, che portava la data dei giorni, in cui avevo udito fosse fuggita. È molto che le abbia tenuto la parola.
Ma ditemi, conte: se i figli del cavaliere ignoravano la loro origine, come possedevano le di lui carte di famiglia? Erano state consegnate dalla loro madre a colei, ed additava Camilla. Ella usò ogni mezzo per giungere a sposare Federico di Chiarofonte, al quale però non rivelò il segreto che dinanzi a me, al mio arrivo a Milano. Comprendo, comprendo.
Il conte di San Giorgio, prima di lasciare il suo interlocutore, pensò indirizzargli qualche domanda sul padre di Federico. Forse colui potrebbe fornirgli particolari importanti. Vedo, gli disse, che conoscete molto Chiarofonte; tale conoscenza data certamente da lungo tempo. Da dieci o dodici anni Federico ed io entrammo giovanissimi nell'armata.
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