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Aggiornato: 21 giugno 2025


Ah lo conoscete? esclamò con gioja. Perfettamente, cavaliere, ve lo ripeto, rispose l'altro; chi è fra noi che non lo conobbe? Era l'anima delle nostre riunioni; più di una bella dama veneziana lo rimpiange ancora, e vi direbbe che assai si duole di non veder più nelle parate e nelle feste Federico di Chiarofonte. Come lasciò Venezia? domandò il conte; e dove si trova?

Marco, gli diceva intanto sua zia, voi non comunicherete mai a Gabriella, a nessuno ciò che sapeste quest'oggi, n'è vero? Mai, a meno che impreveduti casi mi vi costringessero. Come? io credeva ad un silenzio incondizionato... E poichè la famiglia del signor di Chiarofonte lo ha dimenticato, perchè agitare i suoi figli?...

Allora sappiate che un mio amico, Chiarofonte, col quale militai nell'armata veneta, creduto morto a Lepanto, fu veduto jeri dal mio servo a Messina; gli disse d'annunziarmi che veniva a Catania: e qui, a Catania, in questo palazzo dimora una donna, che lo ha perdutamente amato.... E tal donna è la moglie del duca dell'Isola, vostro cugino, signor conte.

Mi vi recherò infatti: intanto vi ringrazio, signore. Ed il conte fece per partire, ma il giovane lo trattenne. Perdonate, cavaliere, gli disse: aspettate un momento, voglio pregarvi di salutare Chiarofonte a nome di Prato, senza accennargli che io mi stupii della sua improvvisa risoluzione. Oh non temete!

Sapevo che la duchessa aveva amato un guerriero veneziano chiamato Chiarofonte, il quale le aveva salvato la vita. Me lo aveva detto ella medesima prima di accettare la mia mano. »Non vi dico che le era impossibile sospettare che ei fosse figlio del cavaliere dell'Isola, poichè sono persuaso che lo sapete benissimo.

Non era soltanto il modo indegno, con cui Gabriella era stata data in mano ad uno sconosciuto, che gli faceva credere scellerata l'amante, o la moglie di Federico di Chiarofonte; no, per quanto odioso fosse stato un simile procedere, egli, come aveva detto e lasciato pensare a Gabriella, avrebbe trovata nell'origine di Camilla, nel suo timore di vederla rivelata, una scusa, o piuttosto una causa: ed avrebbe dubitato, diffidato di quella donna; ma non si sarebbe lasciato prendere da grande spavento, da crudeli angosce....

E chiamata la vecchia governante, le ordinò di dire ai servi che a qualunque persona si presentasse a chieder di lei venisse risposto ch'ella non riceveva alcuno; le aggiunse si guardasse bene ella stessa di introdurre ancora segretamente il signor di Chiarofonte. Dato quest'ordine fu più tranquilla. Ella non era di quelle donne, le cui risoluzioni possano venire scosse.

Il giovane, che aveva proferito questo parole, eguagliava la sua compagna in avvenenza, grande, ben fatto, con alcun che di elegante, di marziale nella persona, nei bei lineamenti, che non si poteva a meno di lasciarsi all'istante trascinare verso di lui. Vestiva una brillante e ricca assisa di ufficiale spagnuolo; poteva avere trent'anni circa. Era Federico di Chiarofonte.

Fino a sedici anni visse con sua madre in Germania. Quando ella venne in Dalmazia, ei volle assolutamente entrare in un convento di cappuccini. Egli ignora tutto, persino il nome di Chiarofonte. La sua fede di nascita è nel mio scrignetto. Il padre Leone! disse il cavaliere di Malta respirando.... Ha la sua fede di nascita, pensò poi; ma questa donna è un archivio!

Ed il conte, come per distrarre la duchessa, per calmare l'emozione d'entrambi, narrò in succinto il suo viaggio, ed in qual modo aveva trovato i figli del cavaliere dell'Isola in Gabriella ed in Federico di Chiarofonte.

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