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Aggiornato: 25 luglio 2025
Quel fiume ne sorte dippoi più limpido, più maestosamente bello, corre la Prussia, l'Olanda e va a gettarsi in mare sempre lasciando dietro di sè la più variata vegetazione... Tu parli del Reno! Appunto. Ebbene il Reno presta il suo nome a certi vini che, caro mio, io bevo più volentieri del tuo Champagne e del tuo Bordeaux.
Fabio ebbe cura che i servi portassero subito lo champagne e si bevve al nuovo teatro, al principe ed alla bella madrina. Io spero, le disse il principe a bassa voce, che ella accetter
Quelle cinquecento e dieci pietre, erano sciolte. Altro che la beneficenza delicata, altro che i doni della buona Zaira, Però vale talvolta più assai un bicchierino di anice dato da chi non ha dippiù, in confronto di una bottiglia di Champagne da chi ne ha mille.
Fra le varie marche di Champagne,
Ma quì non voglio infastidire il lettore con questi appunti che si possono trovare più estesi in un trattato di storia naturale. Dirò solamente che questo amico quasi quasi mi convinse che l'esser leccardi non è una cosa tanto facile quanto credeva, perchè bisogna davvero studiare tutte le minutezze per vieppiù assaporare una bottiglia di champagne o un'ala di fagiano.
Clara Lieti e i due nostri cavalieri gli dettero subito un po' della loro cena, ridendo, mettendo tutto nello stesso piatto. Egli cenò quietamente, in piedi, senza rivolgermi la parola. Io chinavo gli occhi, abitata. Egli si curvò, a dirmi sottovoce: Datemi la vostra coppa di champagne. Io non seppi fare altro che porgergliela. La mia mano tremava lievemente.
Ma non vi furono feste nè pranzi al palazzo Urbani per quel fatto; non volarono, come la prima volta, i tappi delle bottiglie di champagne. Perchè questa musica? domandò la principessa udendo a un tratto durante il pranzo, sonare l'inno di Garibaldi nel cortile del palazzo. Mi hanno rieletto, disse don Pio continuando sbadatamente a mangiare. Ma tu rinunzi, non è vero? chiese donna Camilla.
I miei complimenti a Filippo di Champagne e passo oltre, chè il tempo è prezioso e la «via lunga ne sospigne» attraverso queste sale infinite, ornate con molta magnificenza, decorate di grandi nomi e tutte provvedute d'una storia. Le tristi e liete avventure di cinque o sei regni, intorno a cui si è esercitata la vena di tanti romanzieri, ebbero qui la loro scena stabile.
Quasi sempre deprimentissimi ambienti dove regnano due generi di imboscati odiosi: gli sgobboni arrivisti, pavoni e tacchini di Stato Maggiore che antepongono sempre la loro carriera alla Patria e i fiacconi rammolliti che pensano unicamente a migliorare la mensa e allo champagne. Ho inoltre un profondo orrore per i generali che hanno quasi sempre delle civetterie ridicole di vecchie mantenute.
Al quindicesimo piatto riuscendo oltremodo difficile il proseguire la lotta senza il refrigerio d'un po' di vino, l'ambasciatore incaricò il Morteo di far domandare al Gran Vizir se non gli sarebbe spiaciuto che mandassimo a pigliare qualche bottiglia di Champagne. Il Morteo parlò nell'orecchio a Selam e Selam ripetè la domanda nell'orecchio a Sua Eccellenza.
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