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Aggiornato: 7 giugno 2025
E il capo dei giurati seguitava a leggere, con voce nasale, i verdetti del resto dei reati. Chi vuol vederlo, vada a S. Giovanni: egli vive ancora: grasso, ben pasciuto, più rispettato che mai, più in odor di santo che mai, e dice messa. Ora s'è fatto un poco vecchio, ecco, e di tanto in tanto soffre di gotta. Non par vero come certuni riescono a gettar sempre la polvere negli occhi alla gente!
A Bertoldo: Tu non ridi? Sei ancora offeso? Ma no! Non dicevo mica a te, sai? Conviene a tutti, capisci? conviene a tutti far credere pazzi certuni, per avere la scusa di tenerli chiusi. Sai perché? Perché non si resiste a sentirli parlare. Che dico io di quelli l
Qui la Radegonda, ch'erasi alquanto indispettita di aver perduta la tribuna, contentissima ora di poterla riprendere quando nessun altro poteva dar ragguaglio, così ripigliava: Piano, piano: parlate voi o parlo io? Certuni vogliono ficcar il naso, e ne sanno un pien sacco. Cosa volete che il frate gli dicesse? Che andasse con coraggio; che da lì a un momento sarebbe cogli angeli in Paradiso.
Lo fanno apposta? Non credo. Quando un francese sa scrivere «come statte?» o farvi sapere che l'italiano «attrapare» corrisponde al francese attraper (preziosa notizia che ho trovata sul Pays, in un articolo filologico di Granier de Cassagnac padre) si suol dire a Parigi che costui parla l'italiano «comme le Dante». È dunque da credere che il desiderio di parer versati nella nostra lingua, evidente in certuni, escluda la possibilit
A tanto danno continuo, invincibile si cercavano rimedî, e si giunse alla concessione, chiesta ed ottenuta dal Duca di Belmurgo, Capitan Giustiziere, al Re, di «una festa di ballo, o sia ridotto comunale per dare un divertimento al popolo e formare nell’istesso tempo un fondo da potersi sostenere con decenza l’anzidetto teatro», concessione forse unica in tutto il secolo⁸¹, la quale dovette scandalizzare certuni, non abituati a veder l’infimo ceto profanare il tempio degli svaghi pei ceti superiori.
Quella sua prepotenza del resto gli era passata liscia. Il marchese Antoniotto era padrone del paese, a cui recava tanto profitto colla sua villa, colla gente che vi attirava di continuo, colle limosine, coi donativi ond'era liberalissimo alla chiesa, al comune, e simili. I pochi che giunsero a risaperlo, non ne rifiatarono, e per certuni della sua pasta egli ebbe anzi fama d'uomo che voleva e sapeva farsi rispettare in casa sua, come fuori. Solo i giovani come il Pietrasanta e il Cig
Ed è allora tra tutte quelle giovani vite un avvicinarsi, un incrociarsi, un confondersi allegro, come di cardellini, o di lodole, non turbato che dal rimanersi in disparte di certuni, o più contegnosi o più timidi, che sono battezzati lì per lì coi più ridicoli nomi.
Il buono c'è, lo ripeto, e mi pare di averlo anche detto in principio; ma poichè l'ottimo è sparito, era questo per l'Italia il tempo di farne lei, presentando cinque o sei quadri, largamente concepiti, magistralmente eseguiti, come sanno fare certuni.
L'accentramento soverchio, ecco il male della Francia; e in questo le nocquero ad un modo i suoi re, i suoi ministri, i suoi imperatori, le sue stesse fortune militari. Speriamo che il reggimento repubblicano le porti un rimedio efficace. Per questa speranza, si può perdonare alla repubblica odierna il suo primo errore, come certuni chiamano l'esposizione mondiale, che costò sessanta milioni e non ne diede che trenta, a rifare la spesa. I forastieri, ed anche per una gran parte i provinciali, hanno portato per cinque o sei mesi il loro danaro a Parigi, che ne ha avuto per sè tutto il vantaggio, lasciando alla Francia trenta milioni di debito. Parigi si è arricchita di cento milioni; la Francia si è impoverita di trenta. È poco, si dir
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