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Aggiornato: 13 giugno 2025
Era quella la tristissima ora, l'ora saturnia della giornata, per quella povera bella. Era l'ora in cui, in altri tempi, il campanello scosso mandava il più argentino dei suoi squilli, e poco dopo il servitore, sollevando la portiera del salotto dov'ella stava a lavorare, o a suonare il cembalo, diceva le consuete parole: «il signor Eugenio Percy.» Egli entrava e portava la luce con sè.
¹¹⁷ Un giornale del 1794 parla d’un cembalo di Grimaldi ad ottava stesa, che arriva nei cantini al delasolrè.
Quella triste melodia d'amore aveva echeggiato lungamente tra le vecchie pareti. E quand'ebbe finito, tutta la sala pareva impregnata di quegli accenti.... Al vedere quella musica sul leggìo e quel cembalo ancora aperto, il conte si sentì rabbrividire.
Ha ragione, ha ragione. Ma il maestro è al cembalo e non si sentirebbe neanche una cannonata, l
La sera, l'ufficialino doveva andare dalla marchesa per provare la musica. È naturale, quando la musica c'è, bisogna provarla. Ma quella sera la marchesa Clementina ci aveva i nervi e la musica dormì sul cembalo. La conversazione languiva, e il giovinotto, che era un compito cavaliere, dopo una mezz'ora di chiacchiere, in cui non aveva lasciato trapelare il menomo malumore, si accomiatò.
Quando Ida entrò, Paolo era al cembalo e sonava alla sordina un pezzo di Gluck. Al suo apparire egli si alzò, la salutò con una inflessione di voce che dinotava a un tempo e la famigliarit
Essa sapeva suonare il cembalo per istinto, cantava perchè Dio le aveva detto di cantare.
Ah, ah, capisco! mormorò l'abate, i cui occhiali verdi erano volti verso il cembalo sul quale si trovava spiegata la Gazzetta. Ho osato toccare la regina! Tocchi di penna, e di penna d'oca... non lasciano traccie, figliuola... Andiamo... via! Ti hai per male che un vecchio, che ti vuol bene, ti dica un po' di verit
Molte volte, quando le belle dita della fanciulla correvano sui tasti d'avorio del vecchio cembalo, facendolo vibrare con gli accenti appassionati della musica italiana o delle soavi melodie tedesche, il cuore le batteva stranamente e non osava voltarsi a guardare il suo maestro, che immobile dietro la sedia, suo malgrado, adorava.
L'almea, entrata nel caffè, dopo di aver salutato gli astanti con un sorriso affascinante e d'aver dispensato baci colla punta delle sue manine, s'avvolse in un azzurro velo. Quasi subito entrò un giovane schiavo munito di un cembalo.
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