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Aggiornato: 12 luglio 2025
In quel punto entrarono i due signori annunziati da Cecchina, l'uno il conte Alerami, che i lettori conoscono per quel tanto che ne abbiamo gi
Signora, rispose Lorenzo, facendo ogni sua possa per rattenersi, perdonatemi! Me ne andrò. Sì, ve ne andrete adesso, perchè vi vedano uscire, e tutti abbiano a risapere che eravate qui solo nel mio spogliatoio. Il giovine Salvani chinò gli occhi, e si morse le labbra, per non rispondere altro. Che cosa avete detto a que' signori? chiese la contessa a Cecchina.
Rimasta vedova, la Cecchina aveva dovuto provvedere per parecchi anni a sè ed ai figli col solo lavoro delle sue mani. Aveva fatto la lavandaia, la serva, la barcaiola, la filatrice. Poi i figli avevano cominciato a guadagnare qualche cosa.
Il professore mise fuori una risatina scettica, e la Cecchina, credendo che riflessa di quanto leggeva nel libro, abbassò la voce e disse, parlando alla zia Giuliana: È sempre la speranza d'una vita migliore che ci d
Non c'era più nulla da opporre a quelle parole; e Cecchina, chinando il capo, rientrò nelle stanze della signora.
Buona Cecchina, andate dalla vostra signora, ripigliò il giovine con voce più tranquilla, ma con evidente fermezza di propositi, andate, e ditele che non mi muovo di qui. Se ella non vuole per nessun conto che io la veda, è segno che in quella camera c'è qualcheduno. Andate, aspetto la risposta.
La sera, nell'ora in cui il tepore del caminetto ed il caffè caldo e profumato tenevano legato il filosofo nella sua poltrona, la zia Giuliana interrogò la Cecchina sulla sua figliola. Oh! Dio! Di tutti i miei dolori, quello è stato il più crudele, esclamò la vecchia. Da quel giorno che Michele me l'aveva detto, non potei più levarmelo dalla mente che se ne andava.
In quella che essa così amorosamente si guardava per tutti i versi, udì suonare il campanello all'uscio di casa. Quella scampanellata la scosse assai più che non paresse dicevole per un suono così naturale, e voltandosi alla cameriera, disse con molta speditezza queste parole: Cecchina, andate voi stessa ad aprire. Se è il conte, fatelo entrare nel salotto, e ditegli che mi aspetti.
Oh, non vada in collera, signor Salvani! disse Cecchina, indietreggiando dinanzi al giovine, che le si era avvicinato impetuoso. La signora non può dispensarsi dall'andare a questa festa, e mi ha raccomandato di avvertirla che domani rimarr
La zia Giuliana disse che prenderebbe informazioni; ed infatti le fu confermato quanto la Cecchina aveva detto. Per dieci anni aveva servito nella famiglia d'un avvocato. La signora aveva una malattia in una gamba, e la povera donna l'aveva sempre curata, medicata, assistita.
Parola Del Giorno
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