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Aggiornato: 4 giugno 2025
È un gentiluomo! riflette la contessa, sollevando cautamente la testolina per sbirciare a traverso gli arbusti. Ma il cavaliere, gi
Ma ha un'aria così minacciosa, con la criniera eretta, gli occhi ardenti, le narici aperte e sbuffanti, che gli uomini rinculano in giro come i capeadores intorno al toro ferito che si risolleva muggendo. Non hanno però abbandonato le redini, e cautamente, con l'aiuto di cavalli addestrati, vecchi complici che lo sospingono, è condotto all'aperto.
Il Re appoggiò la mano sul braccio della Regina, e disse timidamente, "Cara mia, riflettici bene su: la è una bambina!" La Regina gli voltò le spalle con viso irato, e disse al Fante, "Rivoltateli!" Il Fante ubbidì, e con un piede li rivoltò cautamente.
Il villino di Chérie era immerso nell'ombra: egli suonò il campanello del cancello: esso si schiuse, senza che nessuno comparisse ad aprirlo. Cautamente egli camminò sul terreno del viale: palpitava, d'ansiet
copre il viso di Mabima addormentata, con uno de' suoi veli azzurri, poi si alza cautamente e si avvicina a Kabango. Kabango, Mabima è addormentata. Ma guarda, come respira affannosamente. Sembra strangolata dal sole! L'aria è una lana rovente! Il sole trapana il cranio! Anche le nostre voci sono schiacciate dal peso della luce. Il cielo è un blocco di silenzio incandescente!
Arrivederci, contessa.... Ho un piccolo dolore qui, alla spalla sinistra.... La contessa lo guardò sorridendo. E poi? domandò. E poi un poco d'emicrania.... E poi i vostri corteggiatori che sopraggiungono per il tè.... Contessa, questi mi fanno più male che tutti i reumi del mondo!... Baciò la mano a Gioconda, e si allontanò cautamente, con passo incerto. La volpe di Sparta.
Ma il viaggiatore trasse dalla valigia un libro, vi cercò la pagina segnata, e cominciò a leggere; allora, a poco a poco, di tra le ciglia, cautamente, la giovanetta si sforzò a indovinare il titolo del volume, e quando giunse a comporre in mente le lettere, e quando scoperse ch'era un romanzo cui ella conosceva ed amava, il cuore le battè di gioja infantile, e concluse che lo sconosciuto non era un ladro, non doveva ucciderla.
Non si sentiva che il ronzio degl'insetti e il mormorio lievissimo delle fronde accarezzate dalla brezza vespertina. Ma ad un tratto parve a Roberto di udir rumore come di una persona che s'avanzasse cautamente da un lato della strada... Tese l'orecchio; non sentì più nulla; aguzzò l'occhio e non riuscì a veder nulla.
Le persone cospicue di Grotticella serbarono cautamente il silenzio sulla professione del nuovo arrivato, che personificava la sospirata colonia, e che fu ricevuto nel Club International con onori veramente principeschi, tanto che il cameriere dell'albergo, gli inservienti del circolo e il bagnino gli davano dell'eccellenza a tutto pasto, come a quei re di Prussia incogniti che passeggiano abbottonati lungo i cinque atti dei drammi del Federici.
Il garzone, a quella vista, arse e gelò; ma non si tenne più. Appena i due furono entrati nell'andito del portone, egli sguisciò fuor della bottega, passò cautamente di fianco alla carrozza, e pigliate le scale, salì dietro le loro spalle, senza fare il più piccolo romore. Per bacco! sono un po' lunghe codeste scale: diceva il vecchio signore all'altro che lo precedeva.
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