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Aggiornato: 10 luglio 2025


E mentre don Pio passava le serate alla Camera, dava una capatina nei teatri o nei ritrovi eleganti, e fluiva per andare alla Stampa, dove si vegliava molto tardi e dove era sicuro d'incontrare Maria, la signora Carrani e Adriana Mariani, e ogni sera più s'invaghiva della bella donna, la principessa della Marsiliana stava sola nel suo salotto a rodersi dalla gelosia. Ogni tanto, desolata, si gettava bocconi davanti a un grande Cristo d'argento, dono di suo padre, e gli parlava con voce interrotta dai singhiozzi dolorosi, gli domandava perchè le aveva dato un gran nome, le aveva dato le ricchezze e le aveva negato tutte le attrattive della donna, non l'aveva fatta bella di volto, bella di corpo, non le aveva dato i vizii, che pure hanno il loro fascino, nulla, nulla; e, senza accorgersene, ella passava dalla preghiera al rimprovero. E quando donna Camilla rientrava per un momento in stessa, era pentita di quello che aveva detto, e umilmente con la faccia appoggiata ai piedi inchiodati del Cristo, la schiena curva, supplicava la santa immagine di perdonarla, di aver piet

Io non ho fatto nulla, disse Maria inchinandosi dinanzi alla principessa, che la salutò freddamente. La duchessa presentò alla nuora l'onorevole Carrani, ed ella appena chinò la testa dinanzi a lui.

L'onorevole Carrani, disse il principe presentando l'uomo politico alla madre e alla signora Caruso, che erano rimaste a parlare insieme. Spero che ella pure vorr

Intanto i servitori, diretti dal maestro di casa, avevano apparecchiato per i quattro invitati e dopo cinque minuti don Pio conduceva a tavola Maria, faceva sedere il Carrani fra la madre e donna Camilla, e indicava al Rosati il posto in mezzo alla moglie e alla signora Caruso, ponendosi a fianco Ubaldo, che rimaneva collocato così fra lui e la duchessa.

Il mio amico Ubaldo ha perfettamente ragione ed ha capito la missione di un giornale d'opposizione come nessuno l'ha capita fin qui, disse l'onorevole Carrani. Era la prima volta che Ubaldo ai sentiva chiamare amico dall'ex-ministro e gongolò dentro di , mentre col capo ringraziava dell'approvazione.

In quel momento entrò correndo l'onorevole Carrani, gettò il cappello sopra una sedia e stendendo la mano al principe, esclamò: Dunque la posso chiamare collega, dunque abbiamo vinto, vinto, stravinto! Sa che il presidente del Consiglio è su tutte le furie, che ha chiamato il Prefetto e il Questore e li ha rimproverati del loro poco zelo? Ora La Stampa diverr

L'onorevole Carrani parlava con impeto, aveva le movenze pronte e il corpo singolarmente agile e smilzo. Negli occhi gli brillava l'intelligenza e sulla bocca aveva sempre un sorriso sardonico e iroso. Ora l'idea di aver procurato una pena al presidente del Consiglio, che odiava perchè lo aveva voluto escluso dal rimpasto ministeriale, qualificandolo come elemento di disordine, lo consolava di molte amarezze ingoiate con rabbia, e la speranza di combatterlo con piena libert

Da principio quel gruppo non aveva altro nucleo che l'onorevole Carrani, ma in breve, quando gli altri quattro capi dei diversi gruppi del partito progressista incominciarono a vedere che quel gruppo diveniva preponderante, si riunirono ad esso, calcolando che potevano, mercè la generosit

Quella era la ricchezza che sognava don Pio, e Ubaldo promettevagli che l'avrebbe acquistata con La Stampa e con la speculazioni edilizie. E l'on. Carrani si guardava bene dal contraddire il giornalista, poichè egli aveva bisogno di un giornale sostenuto da un uomo ricco per ritornare al governo, e voleva tornarci a ogni costo.

L'onorevole Carrani aveva capito qual partito politico trarre da un giornale ricco, che gli avrebbe creato popolarit

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