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Aggiornato: 23 giugno 2025
Egli e la inconsolabile madre lo avevano seguito a piedi, per parecchie miglia, mentre don Carmelo, fumando la pipa, e il carrettiere un mozzicone di sigaro, seduti su la tavola davanti, scambiavano di tanto in tanto qualche parola.
Ho fatto... il servitore finora, due anni. Prima, ero giovane di don Carmelo il burattinaio, quello che ammazzò la moglie. Vi prenderei per sorvegliante, giacchè sapete leggere. Una settimana di prova: se vi va, se mi andate, bene; altrimenti, ciao!
Una volta non sapendo a qual santo votarsi, don Carmelo aveva concepito la bella idea di una serata speciale pei signori, pei galantuomini che, non volendo mescolarsi con la bassa gente nel suo teatrino, vi lasciavano deserte le trenta seggiole da cinque soldi destinate per essi.
Don Carmelo intanto non aveva coraggio di dirgli: Fammi il piacere, amico; non starmi sempre tra' piedi!....
E una seggiola volò sul palcoscenico, poi un'altra, poi un'altra che sfondò la scena di carta, dietro lo squarcio della quale si videro le gambacce di don Carmelo e quelle magroline di Cardello.
Il Decano aveva avuto la buona idea d'insegnargli a leggere e a scrivere, meglio che non avesse fatto don Carmelo, che lo aveva abbandonato quando cominciava a compitare, e d'insegnargli inoltre le quattro regole dell'aritmetica. Cardello aveva appreso con facilit
Don Carmelo avea ritrovato parecchi vecchi amici che venivano a vederlo lavorare, non sapendo come meglio occupare il lor tempo; e, ogni volta, mandava a prendere un litro di vino dalla vicina osteria per ricambiare la stessa cortesia che qualcuno di loro gli usava la sera col
¹² Un viaggiatore così termina la sua breve descrizione delle valli del Carmelo nella Revue britannique: «Codesto quadro, malgrado la sua tristezza, non risponde all’idea che si fa della desolante sterilit
Da otto giorni, Cardello si esercitava a far andare e venire dalle quinte di carta la cerva, personaggio importantissimo, che dava il latte ai due bambini nel bosco dove Santa Genoeffa viveva coperta di stracci, e a far muovere il macchinismo dell'ultimo atto, quando l'anima della santa doveva salire in cielo fra una gloria di angeli e di serafini, opera di don Carmelo, che la restaurava, incollando, dalla parte di dietro, pezzetti di cartone alle ali dei serafini sgualcite e alle nuvole strappate.
La voce di don Carmelo era avvinazzata; e donna Lia rispondeva soltanto coi singhiozzi e con l'esclamazione: Madonna Santa! Tutt'a un tratto... Cardello si era rizzato sul pagliericcio steso in un angolo. Avrebbe voluto accorrere.... Nel buio accadeva certamente qualcosa di terribile. Don Carmelo bestemmiava, donna Lia gridava: Oh Dio! No! No! Cardello gridò: Don Carmelo!... Donna Lia!....
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