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Aggiornato: 24 maggio 2025
Quella bandiera infiammò le fantasie, che le campane scrollavano coll'impeto disordinato dei loro rintocchi. Don Giovanni, che rincasato da poco aveva il sonno leggiero dei cacciatori e dei vecchi, ne fu desto. Discese dal letto, udì rumore alla propria porta, si gettò addosso i primi abiti che potè afferrare e corse ad aprire. Che c'è? esclamò spalancando l'uscio. Don Giovanni! Roma presa... Ah!
Sappi dunque, o figliuolo, d'un pezzo di poesia italiana che ha qualche sorta di cognazione con questo del Bürger. Erasmo di Valvasone, verso la fine del canto terzo del suo poema La caccia, raccomanda a' cacciatori di non uscire mai alla campagna sprovveduti di una messa sentita e dell'aiuto invocato di tutti i santi.
Questa volta poi i cacciatori sono due. Gi
Ma la preferita era la statuetta di gesso, colla semplice divisa dei cacciatori della guardia, col piccolo cappello senza galloni, cogli stivali alla scudiera, le braccia incrociate sul petto, in atto d’osservazione. C’erano grandi e piccoli quadri delle battaglie più gloriose. Montenotte, Lodi, Arcole, Rivoli, Marengo, Cairo, Austerlitz, Jena, Wagram, Moskowa.
Molti fra i congiurati, che lo avevano conosciuto nelle opere secrete, aspettavano forse di vederlo insorgere sulla montagna e alla testa di una compagnia fra contrabbandieri e cacciatori correre alla difesa di Roma. La Spagna era tutta piena in questo secolo di curati belligeri, talvolta grandi come generali, più spesso fieri come assassini.
Io m'aggiunsi a quello stuolo d'amici, e via. Dopo otto miglia eccoci al tu per tu coi posti avanzati delle tre brigate. Erano le cinque ore. Un torrentello separavali da noi. Discernevamo i comignoli delle case e il campanile del villaggio di Soveria situato in una valle oblunga. Sulla sua destra il colle si erge a forma di poggio ove altre case disseminate biancheggiano, e vi scorgemmo squadriglie di cacciatori. A sinistra le sinuosit
Quegli sbocchi erano fortemente occupati dai cacciatori esteri e dai gendarmi. I Romani si trovarono nella svantaggiosa situazione di chi sale, combattendo contro chi si trova in alto; erano pochi e quasi inermi contro i molti e armati, ma pure procedevano animosi.
I borbonici avanzavano su tre colonne; un battaglione di cacciatori pei vigneti a destra e a sinistra; uno squadrone di cavalleria appoggiato da un corpo di fanteria e da artiglieria, al centro della strada. Garibaldi sceso dal suo osservatorio non fece un passo per muovere loro contro; ma li aspettò di piè fermo.
Dopo poco raggiungemmo i compagni.... Ed ora spingiamoci sotto Talant, dove aveva da essere la sublime ecatombe, dove Garibaldi in persona, a cavallo, in prima linea capitanava il combattimento. I cacciatori di Marsala erano in sostegno di queste compagnie. La legione Tanara era dall'altro lato della via, mentre Ravelli coi suoi era in riserva nel paese.
Il primo cozzo fu tremendo; i cacciatori austriaci armati delle loro eccellenti carabine, appiattati attorno al parapetto del piazzale della Chiesa, che s'innalzava sopra un poggio a guisa di bastione, e dietro le finestre delle case circostanti battevano con un fuoco micidiale di fronte e di fianco, i primi assalitori e cioè la compagnia De Cristoforis, che rigò del sangue dei suoi migliori la via infuocata; cadde colpito gravemente il tenente Pedotti; cadde, lacerate le visceri, il capitano De Cristoforis; cadde, fracassata una spalla, il tenente Guerzoni ed altri, ed altri; la compagnia decimata balena s'arresta un istante, ma non indietreggia.
Parola Del Giorno
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