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Aggiornato: 4 giugno 2025


»La facciata volta a settentrione rimaneva nell'ombra meno un piccolo finestrello all'altezza di un uomo, dai vetri quasi tutti fessi e rattoppati di carta bianca ma illuminata internamente. »La vecchierella bussò leggermente all'uscio che fu subito aperto e si rinchiuse dietro a lei. »Il dottore s'era fermato ed anch'io.

Ramengo, scavalcato, bussò risoluto alla mal chiusa portella; un cane alzò subito vivi latrati: la donna di dentro abbandonando il fuoco e rompendo a mezzo un'Ave Maria, corse ad alzare il saliscendo, gridando: È lui: è Omobono: entra: tu devi essere lavato come un....

Era molto agitata. Rapidissima, di sala in sala, venne a quella del duca suo marito, e bussò forte; non rispondendo nessuno, ne interroga il servo che passa di per caso: Dov'è il duca? È disceso in questo punto, eccellenza. Disceso? Aveva la cappa? Aveva la cappa, e lo accompagnava l'uomo di camera. Dunque è disceso per uscire. Per uscire; è l'ora solita.

Questi intanto, recatosi all'ultimo piano del palazzo, bussò all'uscio di una camera; ne uscì un fante collo stemma francese ricamato sul giustacuore, il quale, vedendo il caporale: Se domandate di maestro Bonnivet, gli disse, è andato a vedere il figlio di Sua Eccellenza; ma torner

Ed egli non ha indovinato che le mie premure, il mio affetto, avevano una sorgente pura, innocente, santa? In quel momento qualcuno bussò alla porta. La dama abbassò il velo. Eccolo, esclamò Maria, deve esser lui, signora! E andò ad aprire.

E proprio in quel momento qualcuno bussò; ed era la ragazza che stava vicino, che veniva a far visita, e portava un orso di cioccolatte per Anne-Marie. Il suo nome era Peg. Allora Peg raccontò che lavorava da un parrucchiere nella Madison Avenue. Faccio specialmente la manicure. Aggiusto le unghie, le rendo rosse e lucide che paiono rubini.

Chi fosse l'uomo di smisurata statura, molti de' nostri lettori lo avranno forse conosciuto. Esso altro non era che il signor B. Busso, onestissimo repubblicano, che da pochi giorni trovavasi in Roma per assistere al ridestarsi d'un gran popolo.

«Ehdisse l'uomo squadrandomi. Vidi che mi credeva una mendicante e che stava per mandarmi via. «Ditele, ditele in fretta», aggiunsi, «che... che Hugo Wolff mi ha detto che potevo venireCerto qualche cosa nel mio viso oh mamma! nel mio disperato viso toccò una corda umana in quel pomposo automa. Andò diritto alla porta del salone, bussò piano, ed entrò a portare il mio messaggio.

Don Fulgenzio in quattro salti fu al fondo della scala. Una commozione non mai provata agitava i suoi nervi. Svegliare una donna! Per un prete, confessiamolo, la missione era delicata e non scevra di pericoli. Bussò leggermente all'uscio del salottino. Nessuna risposta. Bussò una seconda volta: silenzio. Don Fulgenzio sentiva i brividi dell'ignoto.

Dopo avere sbadatamente alzati gli occhi e sbirciata una scritta, entrò difilato in un andito buio. Esperto come era del luogo, si inoltrò con passo sicuro fino alla svolta di una parete: trovò brancicando un uscio, e bussò leggermente due volte. Chi è? gli fu chiesto di dentro. Patria! rispose sommesso, accostando le labbra alla commettitura dell'imposta collo stipite.

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