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Aggiornato: 18 giugno 2025


Sua madre, la contessa Zanze, non riuscì a svegliarla che a mezzo dal suo beato sopore. La contessa Zanze, com'era suo dovere, venne a far visita ai parenti, e, quando fu sola con Fortunata, le riferì tutte le chiacchiere della piazza sul conto dei Bollati, e le disse che s'era giunti al punto di dover affittare il piano nobile del palazzo a un lord inglese. Non avevan detto nulla a lei?.... No? Ah quest'era il conto in cui si teneva la sua figliuola? Oh se si sarebbe fatta sentire! Ma intanto si ricordassero tutti, anche Fortunata, che i nodi venivano al pettine, e che per scampare dalla miseria bisognava almeno mettere in salvo qualche cosa, prima che i creditori se ne impadronissero.... perle, diamanti, trine, oggetti insomma di poco volume e di molto pregio. Aveva capito? o no? Gran fatalit

Sua Eccellenza il conte Leonardo Bollati, che scendeva sotterra in quel giorno d'ottobre 1838, non era un grand'uomo, come volevano far credere i suoi panegiristi. Egli aveva avuto la fortuna di conquistare in gioventù una certa riputazione di valore combattendo sotto gli ordini dell'ammiraglio Emo nell'impresa di Tunisi, e aveva avuto l'abilit

Noi non vorremmo affermare che quel grido di Viva San Marco non facesse nessun effetto a Leonardo Bollati, che nessuna fibra si scotesse in lui all'idea di veder risorger l'antica Repubblica, a pro della quale i suoi padri, per tante generazioni, avevano versato il sangue e speso l'ingegno.

Sfido io.... Con tanti dogi e procuratori e ammiragli che abbiamo fra i nostri vecchi... le prime famiglie e le più ricche... soggiunse il conte moderando un poco l'intonazione pomposa del discorso. Sarebbero venute anche adesso disse la moglie senza questi scandali, senza questa condotta indecente. Indi rivolgendosi a Leonardo Vergogna! Sei la rovina dei Bollati.

Forse questo fatto memorabile ebbe una certa influenza nella risoluzione dei Rialdi di mettere il figliuolo nel collegio di marina a Sant'Anna di Castello. Così la contessa Zanze poteva catechizzar Fortunata senza contraddizione. Sii rispettosa, servizievole coi parenti Bollati, e procura di farti voler bene dal cugino Leonardo.

Il magico liquore entrava nel suo stomaco come un padrone che rientra in casa dopo qualche tempo d'assenza; casa e padrone si riconoscono e sono contenti di ritrovarsi. Auff! esclamò il Bollati tirando un gran respiro. Adesso sono un altro uomo. Lo credo io soggiunse il compagno. Hai subito rifatto una cera da cristiano. Davvero?

La contessa Ficcanaso, per esempio, era furibonda alla sola idea che i Rialdi potessero vincere il loro punto, e urlava che sarebbe un pessimo esempio, e che tutte le ragazze sarebbero incoraggiate a far le civette e peggio, e che nessuna madre di famiglia avrebbe voluto più condur le figliuole in palazzo Bollati se fosse successo quello scandaloso matrimonio.

Senta, signora Teresa, poichè è tanto buona, trovi un'anima pietosa che m'accompagni fino al palazzo Bollati. Dicono ch'è un vero rischio l'andar fin l

C'erano due partiti. Gli uni tenevano per Tita Oliva, gli altri, meno numerosi, per quel Nane Sandretti detto Bisatto ch'entrava in regata per la prima volta. Tita, come sappiamo, era il gondoliere di casa Bollati, e quando lo si nominava, tutti gli occhi si alzavano verso la finestra a cui era affacciata la ragazza Rialdi.

Nei vecchi tempi, la nascita d'un erede in famiglia Bollati era un fatto di grande importanza. I primi ostetrici della dominante prestavano le loro cure alla puerpera, e i parenti e gli amici accorrevano in palazzo ad attendere con trepida ansiet

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