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Anch'egli aveva capito che non bisognava urtare con quella ignoranza pomposa; e fu egli il primo a rispondere, con una mimica espressiva, al signor conte, che egli aveva ragione, e che quel maledetto regret era proprio intraducibile. Il conte Candioli ricompensò l'Ariberti con un gesto di protezione.

All'improvviso scorsi d'innanzi a me una lapide nuova; era di marmo bianco, semplicissima nel disegno e non abbondava di iscrizioni. Il cuore martellavami il petto come volesse spezzarlo. M'accostai a quella tomba e vi lessi commosso queste bibliche parole: "Perchè mi hai tu abbandonato?" so che la pomposa eloquenza m'abbia mai cercato il cuore così profondamente.

Nessuno ha reso più meravigliosamente di lui le sfumature infinite, la freschezza, la trasparenza, la vellutatura, le grazie, i pudori, le languidezze, i mille segreti di bellezza, tutte le sembianze della vita pomposa e delicata di questa perla della vegetazione, di questo vezzo amoroso della natura, che è il fiore.

La fama precorreva pomposa i loro predicatori. I devoti, gli habitués, accorrevano numerosissimi ad ascoltarli; volevano studiarne la mimica e la parola, la scienza e l’ingegno, far dei confronti. Il loro giudizio veniva ripetuto per la Citt

«Si ravvolse intorno alla fronte una fulgida benda, e legatisi al piede i bei coturni, uscì pomposa dalla celeste dimora, dopo aversi posto in seno il cinto di Venere, sua figliastra, ben trapunto cinto nel quale erano raccolte tutte le lusinghe, la volutt

S'era l'empio Demon d'intorno tolto L'orrore, e via dal crin gli angui fischianti, E dimostrava, trasformando il volto, Di ben nobile donna atti e sembianti; Svelato il seno, e tutto il busto involto Avea tra seta di cerulei manti, D'abito fra negletta e fra pomposa: Ma sovra modo a rimirar dogliosa.

All'avvicinarsi dell'abate, Roberto gli fece grazioso saluto e lo invitò a sedere. Ugone si recò a baciare la mano della duchessa, e s'inchinò prima al duca poi ai baroni che così pomposa corte gli componevano. Indi presentò la lettera del papa. E Roberto la prese dalle mani di lui e la passò al vescovo di Bovino, il quale lesse a voce alta e sonora: « Gregorio VII, Pontefice massimo, servus servorum Dei, a Roberto Guiscardo duca di Puglia, Calabria e Sicilia salute ed apostolica benedizione, se vorr

Null'altro rimaneva di quell'angelo passato sulla terra che una pomposa iscrizione di dodici righe. L'interno della chiesa era imponente. Le torce funebri l'illuminavano di una luce bianca e severa. Come al di fuori era tutta parata di nero e d'argento. In mezzo sorgeva il cataletto su cui era posata una ghirlanda di fiori. Il dolore del vecchio conte fu terribile e spaventevole.

Ed ecco che fremente, impetuosa La perversa Tesifone appariva; Da la forma de' manti, onde è pomposa, E da le note, che formarla udiva, Che vien nemica a' Cristian comprende, Onde umane sembianze il mostro prende.

La sola contessa Beatrice Gamberini era più ilare del solito, più pomposa, più bofficiona, più rosea.