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a Mabima che lo abbraccia teneramente. Non ho voluto che tu fuggissi con Bagamoio, per non ritardare la sua corsa, che deve essere velocissima, senza riposo. Ti amo, Mabima. Baciami, e aiutami con un ultimo bacio ad amare, più che te, il Sinrun! Sono felice di morire con te per salvare ciò che ami più di me. Ora incomincia la notte ideale di cui mi parlavi nella foresta.

Clemente vestiva la mezzetta di velluto sanguigno ornata di ermellino, e il roccetto di trina finissima; il cappuccio pur di velluto rosso; la toga, le calze e le scarpe di seta bianca, e sopra queste ricamata la croce di oro. La luce dei doppieri spandendosi su la parte inferiore del capo del Pontefice metteva in rilievo un piede del servo dei servi, che, posato superbamente sul pulvinare di velluto vermiglio ornato di gallone e di nappe di oro, sembrava che comandasse a chiunque si accostava: baciami. Il giudice Moscati era troppo buon cattolico per non sentire cotesta voce; e comecchè per gli anni male egli si tenesse fermo su la persona, la vanit

, . Ora si sposano coi fiori dell'acacia. Baciami. Silenzio. I tuoi baci sono gocce di luna che cadono sul mio cuore. Gocce di luna, oblunghe, oblunghe! Candide, languide, limpide, cadono di tanto in tanto, tintinnando. L'ombra ci guarda come un grande occhio nero innamorato. La luna è tutta aperta dal piacere, e gode. Anch'io sono aperta dal piacere!

Il brusio della foresta acqueta finalmente il mio sangue. 5 Frusciatori. Baciami! Baciami! Disseta la mia carne, Kabango!... Baciami! Sono tua... tua!...

Intuisco e fiuto il letto fra le luci palpitanti del lumicino ad olio di una Madonna rosea-blu. Mi chiamo Graziella, mi piaci, baciami. Baciami tanto, tanto, tanto! Ho sentito tanto parlare di te, sai! Da una mia amica che sta a Roma. Sei un grande poeta, un uomo celebre! Come farò io a piacerti?

de le sue membra. Grida ella: Vittoria! E, d'un salto, si libera da le mie braccia e fugge, abbandonandomi. Vittoria! li orti echeggiano. Poi ella torna, perocchè ne l'animo sia pïetosa. Offrendomi la cara bocca, ancora tutta rorida de 'l succo, d'onde l'alito esce fragrante come su da 'l calice d'un fiore, dice: Baciami! Ed a lungo io la bacio; e tutti fremono, parmi, d'invidia li alberi.

L'acqua cresceva, cresceva, la nave era irreparabilmente perduta! Emma mia, Emma mia... salvati, salvati! Oh madre mia! morir giovane... in mare! Emma, vieni a me. Arrigo, Arrigo, salva mia madre! Ah sciagura! qual'orribil fine! la nave cola e nessuno ci aiuta! Aiuto, aiuto! La mia cara Emma... Emma mia... baciami in volto...

Anche tu sei un poco strano, mi sembra; sospettoso.... Ti spaventi subito; ti fai bianco; chi sa che imagini.... Vieni qui, vieni qui; dammi un bacio.... Ancora uno.... ancora uno.... Così. Baciami; riscaldami.... Ora arriva Federico.

Sacrilegio non è soffocar l'odii, che stagnan accidiosi alla memoria; baciar convien, baciami in bocca e godi. Desio di forme va presto e non dura, si rinnova come Primavera: Passion di sensi s'assicura se pur dal labro or mai esca sincera. Vedi, gi

Ho tanta forza, Kabango, se tu mi baci!... Baciami. Voglio, io, io, guarire il tuo povero piede. Tanto ti amerò, con baci, baci e tenerezze squisite, finchè tutto ti guarirò. Spalmerò di unguenti la tua piaga... Entra nella capanna, e ne esce con un canestrino pieno di foglie.