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Aggiornato: 4 luglio 2025
Eminenza, favellò il cardinale Sforza al cardinal Cinzio, eccovi il vostro fazzoletto, che vi ho raccolto per terra; ne avrete bisogno per asciugarvi le lacrime. Io? Io non patisco di pianto. Però l'arringa dello avvocato Niccolò mi è parsa concludente assai; la perorazione poi senza dubbio felice.
Ne l’altra piccioletta luce ride quello avvocato de’ tempi cristiani del cui latino Augustin si provide. Or se tu l’occhio de la mente trani di luce in luce dietro a le mie lode, gi
Il giudice processante fece tre o quattro reverenze profonde, dicendo: M'inchino umilmente all'eccellentissima signora principessa. Come sta la sua preziosissima salute? Sto bene, rispose freddamente la principessa. Poi volgendosi a Leoni: Come va, signor avvocato? gli disse con amabile sorriso. Grazie, principessa. Sedete, signori. La signora sedette; i due uomini l'imitarono.
Non so più dire che mai si passasse in quel mentre nel mio cuore e n'arrossirei; ma se non avessi temuto di parer debole e forse questa fu vera debolezza avrei perorato la causa di quella misera allodola. E se mai vi fu avvocato che avesse cuore gagliardo, sarei stato io quello e non avrei avuto da invidiare a Demostene la sua eloquenza.
Eccone lì una che fu fortunata. Era una operaia come me, ed ha sposato un uomo di una ricca famiglia, un avvocato e che le fa fare una buona figura nel mondo. Antonio si mise per traverso il cappellaccio e si morse i baffi.
Ordina quindi l'invio dei suddetti 24 accusati avanti il Tribunale Militare di Guerra sedente in Milano competente a giudicarli pei delitti loro rimproverati rispettivamente. Il Sostituto Avvocato Generale Militare in missione E. BACCI. Il secondo Atto d'accusa.
Davvero? Caspita! Ma voi operate miracoli, signor Avvocato meritissimo. Se voi consentite a rimanere in corte, in verit
Ne l'altra piccioletta luce ride quello avvocato de' tempi cristiani del cui latino Augustin si provide. Or se tu l'occhio de la mente trani di luce in luce dietro a le mie lode, gia` de l'ottava con sete rimani. Per vedere ogni ben dentro vi gode l'anima santa che 'l mondo fallace fa manifesto a chi di lei ben ode.
Poi la principessa suonò il campanello, e al servo che comparve ordinò: La cioccolata. Come sta, riprese il giudice processante, l'eccellentissimo signor principe, suo consorte degnissimo? Bene, rispose la signora, poi si volse di nuovo all'altro: Avvocato.... Come sta, continuò il giudice, il reverendissimo monsignore, suo cugino? Bene!
Ora, poichè la ci è sfuggita, beviamo. Signor avvocato, ripigliò il sergente Piccione, beveremo alla salute della sua signora moglie, che è tanto gentile quanto bella. Scusi, signora, il complimento, compatisca; siamo gente alla buona....
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