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L’insurrezione di Milano fu irresistibile, gli Austriaci dovettero ritirarsi nelle fortezze del quadrilatero; il resto del paese fu libero per quella serie di fatti complessi che fecero cadere rapidamente il dominio austriaco, con poco spargimento di sangue. A Venezia pochi cittadini audaci, secondati dalla popolazione, ottennero il medesimo risultato.

Grazie alla loro mancanza, l'Italia è stata sconfitta. Da chi? Vatt'a pesca chi t'ha dato, sarebbe il caso di ripetere con un sonetto del Belli. Per me, credo che da tutti potevamo lasciarci battere, fuorchè dagli austriaci.

Quanto stupore dovette allora occupare gli animi degl'Italiani sedicenti puri, che teneano in Milano la somma delle cose unitamente con gli Austriaci mitigati e gli Austriaci puri, quando furono edotti della convenzione conchiusa tra il vicerè e il maresciallo Bellegarde, nella quale niun cenno faceasi di loro e dei fatti loro, e in conseguenza della quale le truppe austriache marciavano alla vôlta della capitale! Checchè ne sia, niun d'essi parve sgomentato; e quanto a me, son disposto a credere che attribuirono la mossa delle truppe austriache, non gi

Gli austriaci avevano collocato due pezzi su quel Monte in un'ottima posizione da dove mitragliava i nostri; il generale Bava faceva prontamente raccogliere in un forte drappello i volteggiatori dei due reggimenti Piemonte e postili sotto gli ordini di due Capitani Marcello del e Chiabrera del ordinava loro di sloggiare il nemico e rivoltosi ad essi diceva: «Vedono quei due pezzi? me li facciano tacere».

Il primo aprile dalla parte del Castello, appoggiati dalle artiglierie, gli Austriaci discesero in citt

E la Lombardia era nuovamente serva. Gli Austriaci passeggiavano le vie di Milano. Il re di Napoli s'era rifatto tiranno; Pio IX, papa non dell'avvenire, ma del passato. Carlo Alberto mendicava alla Francia ajuti che non potevano ottenere, all'Austria armistizî disonorevoli e peggio. Il sogno dei moderati sfumava: il regno dell'alta Italia moriva nella nullit

Ma pur troppo l’Italia per oltre cinque secoli, da Dante a Manin, diede spettacolo d’una continua vicenda d’esiliati e d’esiliatori: e questi in prima Normanni e Svevi; Francesi e Guelfi; Alemanni e Ghibellini; quindi Spagnuoli e Austriaci! Gli esilii nazionali vanno del pari con gli oppressori della nazione!

Li ho veduti io, marciare alla testa degli Austriaci contro di noi. Un altro fatto che attesta grandemente il progresso umano della nostr'et

Gli austriaci rispondono con qualche fucilata poi si vedono fuggire verso il greto del fiume. Signor tenente, veniamo con lei ad Amaro! No, amici! Alcuni vadano alla caccia di quelle canaglie. Se si rivoltano io li mitraglio da qui. Voialtri, una ventina bastano, restate alla guardia del ponte. Tutta Tolmezzo si svegliava. Gridio confuso, infiniti richiami, porte sbattute.

Noi diciamo, signore, che fra tutti gli interventi promossi a danno nostro, l'intervento francese è quello che ci riescì più fatale. Possiamo batterci contro i soldati del re di Napoli e contro gli Austriaci: vorremmo non batterci contro i Francesi. Noi siamo a riguardo loro in condizioni non di guerra, ma di semplice difesa. Sar