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Aggiornato: 22 maggio 2025


L'almea s'era messa allora ad agitare le braccia come cercasse di respingere l'ape che voleva punzecchiarla, atteggiando il suo superbo volto ad una grande angoscia, ed agitava il leggero velo azzurro con una variet

, sono tranquilla, non vedete? proseguì la giovinetta, atteggiando con supremo sforzo le labbra al sorriso Ma permettete, o signora, che io mi ritiri. Ho bisogno di raccogliere i miei pensieri; la mia mente è confusa. Così era finito quel doloroso colloquio.

Egli scattò in piedi, sgranando gli occhi, atteggiando le labbra carnose a un'espressione di sdegno e di commiserazione: Cotesti tuoi toscani t'hanno ridotto...! E non posso scrivere la parola perchè la buona creanza me lo vieta. Io lo guardai meravigliato e sorrisi.

Fausta, sorretta da un mucchio di guanciali, pallida, con gli occhi infossati e i capelli in disordine, mi accolse atteggiando le labbra a un sorriso dubbio che pareva chiedesse scusa e nello stesso tempo volesse confortarmi.

Io cercavo di persuaderlo della mia completa guarigione, ma egli mi ascoltava con diffidenza implacabile, dimenando la testa in segno di dubbio, ed atteggiando le labbra ad uno spietato sorriso. Non desidero a nessuno d'aver per giudice negli affari d'amore un canonico.

Amici: rispose coll'accento il più grazioso che seppe fare il signor Agapito, atteggiando in pari tempo le labbra ad un lezioso sorriso. Entri; disse la donna: la porta è socchiusa e non ha che da spingerla. Agapito la sospinse pianamente e sgusciò dentro con un certo mistero, aitandosi della persona non senza pretesa al garbo ed alla leggiadria.

Lasci correre, rispose don Pio, io non chiedo altro che la pace, nulla mi punge più. Ma il tacere equivale al sancire col silenzio gli attacchi; vede? alludono allo stato della sua mente, alla rovina del suo patrimonio e sono voci che non si possono lasciar correre impunemente. Quando non importa a me.... disse don Pio atteggiando la bocca a un sorriso cinico.

Fuori, Lucia, dopo alcuni passi si arrestò di stianto. Il signor Svarzi le si era messo di fianco e camminava di pari passo con lei. La voleva accompagnare; a lasciarlo fare, l'avrebbe seguila. «Sfacciato... antipatico! mormorò in petto la fanciulla, guardandolo negli occhi con muta interrogazione, atteggiando la bocca a disprezzo e disdegno.

Ariberti era uomo, e l'incenso non gli dispiaceva, anche a costo di sentirsi rompere l'incensiere sul naso. Con chi ho l'onore di parlare? dimandò egli allora, atteggiando le labbra ad uno dei suoi più dolci sorrisi. Il cavaliere Carletti di Montalero; non si ricorda? Ho avuto il bene d'intrattenermi con Lei nell'atrio del palazzo Carignano, insieme col mio amico...

Si! anche i schiakal dell'italiana famiglia, oggi tutti seduti alla greppia dell'erario pubblico, giubilavano! Drizzando alquanto il collo torto ed atteggiando il ceffo al sorriso, spuntavano dai loro covili, ove s'eran tenuti nascosti tutto il tempo che durò la pugna, stringendo la destra a tutto il mondo ed inneggiando più degli altri alla libert

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