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Aggiornato: 4 maggio 2025
Così ragiona il secolo nuovo su questa logica si basa il nuovo programma degli studi universitari. I giovani, che in un ramo speciale della quadrupla scienza, dimostreranno una attitudine fuori della comune; gli Eletti della Intelligenza godranno la esenzione dalla legge agraria, e a spese della Famiglia verranno mantenuti per altri cinque anni in qualche Ateneo di perfezionamento. Ivi, sotto la scorta dei più illustri Primati si applicheranno al più ampio svolgimento della scienza preferita, per divenire più tardi Medici consulenti, Legali di ricorso, o Ingegneri di miracolo. Meno questi pochi eletti, tutti gli altri escono dalla Universit
Furono italiani i primi professori che incamminarono la scuola argentina sulla via delle moderne discipline, trasformando in ateneo ciò che non era al più che un seminario. Ai principî del secolo passato l'emigrazione italiana non era composta che di esuli politici, ossia in gran parte di uomini intelligenti. Per molti anni la parola «emigrato» da noi non significava che «perseguitato» per l'amor di patria. Ne arrivarono laggiù di questi emigrati, ad ogni rivoluzione repressa e ad ogni congiura scoperta, come ne arrivarono a Londra: ossia dove la distanza o la libert
E quasi la feroce libidine di vendetta di quel mostro non si tenesse ancora soddisfatta, egli mandò nella Giudea un delegato, certo Ateneo Antiocheno, per fare eseguire una nuova sua legge per la quale si obbligavano tutti gli ebrei ad abbracciare la religione dei Greci. Con lui furono inviati missionari per predicare la nuova fede, e per convertire i non credenti: e un prete greco fu pure mandato a Gerusalemme a profanare il Tempio del vero Iddio e a introdurvi il culto di Giove Olimpico. In conseguenza di che furono proibiti sotto pena di estremo supplizio pei contravventori la circoncisione, l’astinenza dei cibi vietati, l’osservanza del sabbato e lo studio religioso. Il delegato regio disertò le sinagoghe, fece ardere le sacre scritture, e la statua del padre dei Numi Omerici fu piantata ove era l’altare degli olocausti. Cessarono i sacrifizi, i sacerdoti furono sterminati o dispersi, e se qualche pio ebbe tuttavia l’occulto coraggio di obbedire più alla sua coscienza che alla snaturata deformit
Molti, anzi infiniti, il Guerrazzi ebbe a patire disagi corporali, nè lo domarono; i perpetui travagli dell'animo alla perfine lo vinsero, ed ei giacque infermo tre anni, quando più quando meno, della trucissima fra tutte le malattie, il tic doloroso del capo. Qui fu che, visitato dal professore Matteucci, a lui che lo confortava a ridursi a più tranquilla vita accettando una cattedra nel pisano Ateneo, egli rispondeva: un giorno avergli sorriso questo concetto; adesso troppe ingiurie essere corse fra il Governo, e lui perchè potesse compiersi senza scapito della reputazione di ambedue: del Governo come quello, che male si sarebbe creduto averlo comprato, suo, come quello, che peggio lo avrebbero reputato venduto. E pure da ciò trasse argomento un gentiluomo cristiano per maculare la fama del Guerrazzi apponendogli per lo appunto il contrario di quanto egli aveva operato; e quando? Quando egli tradito, e oppresso, logorava la sua vita in quinquennale carcere contendente il capo a suprema accusa, circondato da milizie, o piuttosto da belve tedesche! E il sor Filippo Gualterio si vanta, ed è caporale dei moderati. Dio ci scampi da questa razza moderati! Se tali opere persuade loro la temperanza, che cosa possa insegnar loro la scapigliata ferocia io non so davvero. Il signor Matteucci, non curata la tristizia dei tempi, richiesto attestò vero il dire del Guerrazzi, calunnioso il Gualterio. Certo il signor Matteucci va chiaro per la sua molta sagacit
Ateneo ha potuto dire: «Parecchi personaggi che hanno preso parte alla cosa pubblica, hanno parlato di cortigiane, gli uni biasimandole, gli altri facendone gli elogi.» Non era vergogna per un cittadino, per quanto altolocato fosse sia per nascita, che per evoluzione, di frequentare le cortigiane, anche prima dell’epoca di Pericle, durante la quale questa specie di donne regnò, in qualche sorta, sulla Grecia.
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