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Aggiornato: 7 giugno 2025


Margherita assorta nei canti che s'udivano lontani, chiedeva che volessero significare a quell'ore insolite, e pareva passionarsene: la zia sospirando rispondeva: «cantano la primavera tornata; la tua bella et

«Rimasi assorta nel pensiero di Max. Lo rivedevo in tutta la sua maschia bellezza, nell'espansiva impetuosit

Presso ad una finestra infine sedeva giovane donna, neglettamente e semplicemente vestita tutta di bruno, ed assorta a contemplare il cielo così profondamente, che non si avvide dell'uomo penetrato di poca cerimonia nel suo santuario. Il qual santuario era, bello e buono, l'appartamento del castellano a lei per cortese affetto o per compassione ceduto.

Senza discutere con se stesso, Adolfo spinse la porta, e si trovò alla presenza di Loredana, la quale stava adattando un pezzo di seta gialla a una certa forma di ferro ch'era un paralume da candela; innanzi a la fanciulla aveva altri pezzi di stoffa a colori e diversi gomitoli di seta; ed era così assorta nel lavoro e nella canzone, che il giovane dovette chiamarla: Loredana!

La moltitudine, tutta assorta nella imponenza dello spettacolo, non aveva badato alla trasformazione del povero scemo, e forse nemmeno la sua profana presenza in mezzo a quel lusso di stole, di cappe magne, di tricorni, di fiaccole e di stendardi incedenti nella mistica nube dell'incenso e al suono cadenzato delle liturgie.

La piissima gentildonna considerando Beatrice assorta nella sua meditazione si levò pian piano, e giunse quasi fino alla porta senza che la figliastra si accorgesse della sua partenza. Allora però Beatrice levati gli occhi, non la vide più; per la qual cosa le venne fatto esclamare: Ah! signora madre, perchè mi avete voi abbandonato?

E la parola magica sfolgorò un gran raggio, passando traverso la mente di Roberta; a lungo fu assorta nella contemplazione del mistero, non diversa dalla femminetta innanzi al Tabernacolo, timorosa della maest

Nessuno la disturbava; il sole riempiva di luce e di caldo la camera, ma Paolina non vedeva altra che buio; lo stormire degli alberi, il bisbiglio delle passere, la voce della serva che di tratto in tratto, al piano disotto, rompeva il silenzio, nulla giungeva agli orecchi di Paolina, assorta nei suo dolore di donna tradita.

Loredana corse al balcone a guardare il lago, che nella penombra sembrava infinito; solo, nettamente, si distingueva il fanale rosso del faro sulla diga. Ella stava assorta in quella contemplazione, pensando che il paese sconosciuto era ineffabilmente triste, allorchè udì il passo di Filippo. Egli aveva aperto i bauli e sorrideva.

Quella vista valse a farle passar la noia e a disporla all'indulgenza verso le piccole infedeli. Pioveva sempre. Passò un giovinetto coll'ombrello chiuso e un libro aperto tra le mani: questo giovinetto aveva una fisonomia lieta, piacevole, tutta assorta nella lettura. Oh l'imprudente! pensò la Livia: te ne avvedrai di quel che succede quando si cammina senza badare dove si mettono i piedi!

Parola Del Giorno

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