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Aggiornato: 1 giugno 2025
Ecco il mantello della Vecchiezza che cela l’uomo dal capo a piè; ecco il bastone della stanchezza di chi nel cuore vecchio non è. Arunto Sotto il mantello nero io mi nasconderò e sempre quello che ero e quel che son sarò. Fleno T’ho dato, credimi, tutto me stesso.... Arunto Te ne ringrazio! Parla sommesso.... Fleno D’essere innocuo per poco io cesso. Arunto Vecchio decrepito io sono adesso!
Io mi chiamo: Nessuno! Arunto Chi t’ha dato questo nome? Fleno La sventura. Arunto Poveretto! Fleno Anche tu mi sembri una persona non molto allegra. Devi avere più d’un diavolo per capello.... Che vuoi? Dove vai? Donde vieni? Chi sei? Arunto Io sono Arunto. Vengo da Zano.... Fleno Arunto Vado... non so dove. E voglio... undici fanciulle.
Son di me stesso, misero, la tetra sepoltura.... Son morto addirittura... ahimè!, vivendo ancor. E le memorie danzano intorno a questo morto, che non è ancor risorto... che morto ancor non è. Voci misteriose Avanti, Arunto, non ti stancar. Se non se’ giunto, non ti fermar. La terra è immensa.... Sembra piccina.... Cammina e pensa, pensa e cammina. Coraggio, Arunto, non disperar.
E io gli ho promesso di consegnarveli: non ho saputo dir di no.... Clea Dei doni!... Le altre Fanciulle Dei doni!... Clea e le Fanciulle E che saranno? Che saranno?... Arunto Chi sa! A vederli, sono degli involtini eleganti.... Conterranno qualche... qualche gingillo, qualche sorpresa.
Fleno Cortesissime! Arunto Ebbene, io mi presentai candidato al trono. Promisi mari e monti, e spesi un fiume... di quattrini, ma non conchiusi nulla. Senonchè, il popolo di Zano mi fece sapere ch’esso concederebbe il trono a chi ritrovasse e riconducesse nel regno le Fanciulle disilluse.
Misteriosi e lieti m’accompagnano, nel mio cammin fatale, questi canti; e i monti, i fiumi, gli alberi mi dicono: «Coraggio Arunto! Avanti, avanti, avanti!» Ma tu, di gloria mio sogno dolcissimo, vanisci a poco a poco; e invano della mia perduta audacia ora il ritorno invoco. Fleno La pace sia con te! Arunto Oh! Credevo d’essere solo. Fleno E sei solo, difatti. Arunto E tu? Fleno
Arunto Fleno Non tanta foga, giovanotto mio! Sulla porta di quel castello è scritto: Abbasso gli uomini! Piuttosto, io ti consiglierei di aspettare qui. Spesso dal loro nido vengono fuori, e volano, volano, girovagando tra i ruscelli, gli alberi, i fiori, e spesso qui si fermano riempiendo l’aria dei lor lai melodiosi. Arunto Benissimo! Benissimo! Fleno Non tanta foga, giovanotto mio!
Hai da sapere ch’esse fuggono e riparano nel loro castello al solo sospetto di un giovine viso maschile. E sarebbero anche capaci di dileguarsi se il giovine viso maschile si ostinasse a seguirle. Arunto Dileguarsi? Come se fossero nuvole?! Fleno Difatti, talvolta i loro occhi lampeggiano..., tal altra si sciolgono in pioggia... di lagrime. Arunto
Per ora il popolo non chiede che le fanciulle fuggitive. Un re c’è sempre tempo di eleggerlo o di fabbricarlo. Ma la bellezza di undici fanciulle non si fabbrica e non si elegge. Fleno Ti preme molto il trovarle? Arunto Non lo vedi? Fleno Sono undici, hai detto? Sono belle? Sono disilluse della vita? Ebbene, tu non sei lontano da loro. Arunto Che!? Fleno
Arunto Di sotto il pelo bianco io giovine sarò, chè nulla ho in me di stanco e vecchio il cor non ho. Fleno Che l’apparenza inganni, è antica verit
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