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ma te rivolve, come suole, a voto: vere sustanze son cio` che tu vedi, qui rilegate per manco di voto. Pero` parla con esse e odi e credi; che' la verace luce che li appaga da se' non lascia lor torcer li piedi>>.

...So come è incostante e vaga, Timida, ardita vita degli amanti; Ch'un poco dolce molto amaro appaga: E so i costumi, e i lor sospiri, e i canti, E 'l parlar rotto, e 'l subito silenzio, E 'l brevissimo riso, e i lunghi pianti; E qual è 'l mel temprato con l'assenzio.

ma te rivolve, come suole, a vòto: vere sustanze son ciò che tu vedi, qui rilegate per manco di voto. Però parla con esse e odi e credi; ché la verace luce che le appaga da non lascia lor torcer li piedi».

Ell'e` d'i suoi belli occhi veder vaga com'io de l'addornarmi con le mani; lei lo vedere, e me l'ovrare appaga>>. E gia` per li splendori antelucani, che tanto a' pellegrin surgon piu` grati, quanto, tornando, albergan men lontani, le tenebre fuggian da tutti lati, e 'l sonno mio con esse; ond'io leva'mi, veggendo i gran maestri gia` levati.

Per quanto si giri e si guardi, non si riesce a fissar nella mente un contorno unico che, al pari dell'epigrafe d'un libro, porga un chiaro concetto del disegno dell'opera; si ammira e si prorompe più d'una volta nell'esclamazione: È immenso! ma non ci si appaga; e s'entra nella chiesa frettolosamente, desiderosi di provare un sentimento di meraviglia più intero.

Ell’ è d’i suoi belli occhi veder vaga com’ io de l’addornarmi con le mani; lei lo vedere, e me l’ovrare appaga». E gi

Con ferrata asta al cavaliero impiaga Di nuovo il petto; indi gridava: o fiero, Che 'l tanto sangue, che dintorno allaga, Dianzi spargendo te ne andavi altiero, Or giaci estinto, e i nostri voti appaga. E Giordan rispondea: Turco guerriero, Che tra i rischi de l'arme il fianco affanni, Deh lascia il culto, e di Macon gl'inganni.

Però parla con esse e odi e credi; ché la verace luce che le appaga da non lascia lor torcer li piedi». E io a l’ombra che parea più vaga di ragionar, drizza’mi, e cominciai, quasi com’ uom cui troppa voglia smaga: «O ben creato spirito, che a’ rai di vita etterna la dolcezza senti che, non gustata, non s’intende mai,

Atterrito, si gettava al suolo e, colla bocca sulla dura terra, mormorava: Perdonatemi o mio Dio! Io non so, io non chiedo perchè mi avete percosso; questo so che Voi lo voleste. La piccola mente dell'uomo cerca invano le cause e la ristretta aspirazione dei cuori freddi troppo si appaga del biasimo e della lode. La spiegazione è la scienza dell'uomo, il mistero è la Vostra, o Signore. Lo accetto e mi prostro. Non più vi chiederò perchè. Ogni ricerca è una profanazione. Gi

Questo sicuro e gaudioso regno, frequente in gente antica e in novella, viso e amore avea tutto ad un segno. O trina luce, che 'n unica stella scintillando a lor vista, si` li appaga! guarda qua giuso a la nostra procella! Se i barbari, venendo da tal plaga che ciascun giorno d'Elice si cuopra, rotante col suo figlio ond'ella e` vaga,