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Aggiornato: 28 luglio 2025
comparata al sonar di quella lira onde si coronava il bel zaffiro del quale il ciel più chiaro s’inzaffira. «Io sono amore angelico, che giro l’alta letizia che spira del ventre che fu albergo del nostro disiro; e girerommi, donna del ciel, mentre che seguirai tuo figlio, e farai dia più la spera suprema perché lì entre».
E, accioché questo piú apertamente s'intenda, non vuole altro la figura posta da san Girolamo, se non, per quegli atti che la scrittura di Dio dice dover fare, se non, una purgazione del paganesimo o d'altra setta fatta, potere qualunque femmina nel matrimonio venir de' giudei: e cosí, purgate certe inconvenienze del numero de' poeti, restare i versi de' poeti non come cibo di dimonio, ma come angelico potersi da' fedeli cristiani usare.
Il dominio della sua poesia sull'arte della pittura durò per tutto il XIV ed il XV secolo, sino a che fiorì la pittura religiosa. Anche Michelangelo, l'ammiratore entusiasta di Dante, si conformò a lui, nello stesso modo come prima di lui vi si era conformato Luca Signorelli nel suo Estremo Giudizio nel Duomo d'Orvieto, che Fra' Angelico aveva cominciato a dipingere.
Ella appoggiava il braccio a quello di Speranza, e senza divagare dal grande viale che metteva al palazzo, camminava a passo lento in quella direzione, e parlava all'amica con angelico abbandono: Dieci giorni ancora!... sai che sono lunghi... dieci giorni! Cosa sarebbe l'amore, cosa sarebbe la gioia esclamava Speranza con accento ispirato senza i giorni del desiderio e della aspettazione!
comparata al sonar di quella lira onde si coronava il bel zaffiro del quale il ciel piu` chiaro s'inzaffira. <<Io sono amore angelico, che giro l'alta letizia che spira del ventre che fu albergo del nostro disiro; e girerommi, donna del ciel, mentre che seguirai tuo figlio, e farai dia piu` la spera suprema perche' li` entre>>.
Fra' Angelico morì a Roma il 18 marzo dell'anno 1455; Nicolò V che lo aveva chiamato col
E io a lei: «Se ’l mondo fosse posto con l’ordine ch’io veggio in quelle rote, sazio m’avrebbe ciò che m’è proposto; ma nel mondo sensibile si puote veder le volte tanto più divine, quant’ elle son dal centro più remote. Onde, se ’l mio disir dee aver fine in questo miro e angelico templo che solo amore e luce ha per confine,
Il convento dei domenicani in San Marco a Firenze, oltre ad avere un'importanza storica, ne ha una immensa dal lato artistico. Deve la prima al Savonarola, l'altra a due maestri esimî nella pittura, Angelico da Fiesole e Fra' Bartolomeo. La piazza sulla quale sorge il convento è ancor oggi, come ai tempi di Lorenzo de' Medici, uno dei ritrovi della vita artistica fiorentina, il terzo, dopo gli Uffizi ed il palazzo Pitti; col
Silvio la contemplava impietosito, e non osava disturbarla, sicché quando parve che la poverella avesse terminata la sua preghiera fu udita esclamare: "Ah! fui io sola la causa della morte del mio povero padre!". Ciò dicendo si levò e scorse Silvio ed i compagni alla qual vista non si turbò né alterossi ma sorrise d'un sorriso angelico al suo antico amante e s'avviò verso la casa insieme alla comitiva.
Ritta nel cerchio di luce della lampada, col violino alto sul braccio sinistro e la guancia lievemente posata allo strumento, essa pareva un piccolo angelo musicante di Beato Angelico. Teneva le palpebre abbassate, fluttuanti capelli biondi le ondeggiavano sul viso, lievi e increspati come l'acqua d'un ruscello d'oro.
Parola Del Giorno
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