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Aggiornato: 6 maggio 2025
Accanto a queste lettere di Lilla ce n'era un'altra, ma non scritta da lei. Era un amicissimo di Paris Montalto, che gli dava ragguaglio del matrimonio della sua «antica fiamma», ragionandone con quella libert
Aveva ora caricato il suo convoglio di panni, usciti dalle fabbriche degli Umiliati di Brera e della Cavedra di Varese, per recarli a Lovanio, a Sedan, agli altri luoghi, donde ora ci arrivano se possono e quando possono; e come Buonvicino gli ebbe raccomandato di condurre questo amicissimo suo e di tacere, si pose la mano al cuore, esclamando: Padre, farò ogni mio possibile»; e con fedelt
Come ogni Governo, il Ginevrino doveva opporsi a ogni tentativo d'irruzione armata in un paese finitimo; ma venuto a contatto coi cittadini influenti, tra i quali era Fazy, allora amicissimo mio, poscia, fatto capo di Governo, nemico, m'avvidi che l'opposizione sarebbe stata fiacca e che avremmo avuto il favore del popolo.
"In quanto all'Accurzio, l'Elia Corvino scoprì poi quel che aveva fatto quel tristo, sperando non so quali emolumenti dalla Francia, e sapendo come il Bentivoglio fosse amicissimo del governatore e de' più distinti baroni, a gratificarselo, gli manifestò i segreti sul quale tanto solennemente aveva giurato il silenzio e gli diede i mezzi a venire sulle traccie della Ginevra... Non so se i miei destini lo faranno comparire quell'infame un'altra volta innanzi a me... Ma se mai ci venisse... puoi esser certo più che di qualunque altra cosa del mondo, che non lo potr
Vi preme molto, marchesa? domandò il povero cavaliere, che non conosceva Ariberti, e non sapeva che pesci pigliare. Quand'è così... Quand'è così, non mi presentate nulla. Si può far senza del vostro amicissimo e vivere. Il cavaliere capì che aveva scontentato la marchesa, e che la sua vantata intrinsichezza coll'Ariberti non era tenuta in conto d'evangelio.
Il Morone, che avrebbe voluto giocar di parole un pezzo prima di venire a parlare del Palavicino, rimase tanto quanto maravigliato vedendo che la cosa aveva voluto camminare da sè, e fu contentissimo di quel buon avviamento. Il marchese è mio amicissimo anche lui, soggiunse poi.
Non lo vedi tu, che fa scrivere due lettere in un giorno, e ad un oscuro uomo come il tuo Damiano, dall'eccelso Gian Aloise Fiesco, potentissimo tra i signori d'Italia, ed amicissimo del re di Francia? Io, come dice frate Alessandro, faccio un ridosso ai Commentarii di Cesare: ma il vecchio di Violata vuol farne un altro alle Epistole di Cicerone, che son più di ottocento.
Se lo conosco! Siamo anzi amicissimi. Ah, bene! Dovreste presentarmelo. Io, marchesa? Sì, voi; se è vostro amico, anzi amicissimo, come dite... Certo; ma qui, su due piedi... Stiamo a vedere che vorreste presentarmelo su quattro! Da bravo, cavaliere; fateci questo servizio e contate sulla nostra gratitudine.
FORCA. Poi pregaremo Alessandro vostro amicissimo, che preghi vostro padre, che compri da Mangone un schiavo di buon garbo, giovane di diciassette overo di diciotto anni, dell'etá tua e di Melitea che sète poco differenti di etá e di persona; e che gli ne dia quanto ne vuole per un suo disegno molto importante, e gli dia i cento scudi per caparra. PIRINO. Appresso?
Ritrovandomi, signor Abate nipote carissimo, alla usata solitudine nella villa mia di Corsigliano, dove poco innanzi che arrivasse il suo servitore (il quale mi portava la traduzione del dialogo dell'illustre S. Giovan Francesco Pico della Mirandola, sopra le Streghe, che V. S. ha fatto a fin che io la vedessi), vi era arrivato lo eccellente dottore fisico e medico M. Pompeo della Barba, amicissimo mio, per avere da me delle marze da innestare dei frutti diversi che qui si ritrovano, dal quale anco la desiderava che fusse vista; ed essendomi io a sorte ritirato (per fuggire questo sole di marzo non troppo lodato per la sanit
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