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Aggiornato: 17 giugno 2025
La bocca che tanto aveva riso e sorriso, che aveva saputo dir frasi di sottile arguzia e amabili parole, era aperta a un ringhio di minaccia o a un riso ebete.
5 Trovolli tutti amabili e cortesi, non de la iniquit
E le amabili leggitrici mi perdonino la digressione: io ho peccato per colpa loro.
La bella Ascolana, per distrarre le menti da una questione, che avea messo i miei ospiti in tanto imbarazzo, si volse con amabili accenti al generale per chiedergli qual sorte fosse a noi destinata. La risposta del generale, come ognuno può immaginare, mi interessava grandemente. I buoni pranzi finiscono.
.... Guglielmo non può accompagnarmi ai bagni. Va a fare un viaggio diplomatico, dove non posso andare anche io. Pazienza, mi rassegnerò.... .... Grandi uomini..... Ammirarli sì, sposarli mai. Nella sala fulgida di lumi, piena di morbidi fruscii e di amabili susurri, egli la guardava di lontano ed ella sentiva turbarsi sotto quello sguardo.
Ovvva! sclamò una voce dalle quinte, che fu tosto riconosciuto esser quella del socio Pippía. Barudda diè fine alla predica con un altro e più romoroso de' suoi amabili suoni, al quale uno spettatore rispose per tutti: «buon pro' vi faccia!» e se ne andò pe' fatti suoi. Così ebbe fine l'episodio, o, come dicono in Parlamento, fu chiuso l'incidente.
Aldo pensò di suonare il campanello per domandare dell'inchiostro alla serva; ma poi ricordò che questa, dopo la prima settimana di amabili premure e di sorridente zelo, era diventata assai acida e breve. Aldo quindi rifuggiva dal chiamarla, ed era contento quando non la incontrava per le scale. Si guardò intorno in cerca d'una bottiglia d'inchiostro. Aprì cassetti e tiratoi.
E questo bisogno di venir dilettata dal bello musicale è «bisogno estetico». Ed è pure «bisogno estetico», se l'oggetto del desiderio è vedere un quadro, leggere de' bei versi, parlare con persone amabili, ecc. ecc. ecc. Il «piacere estetico» è quello che si prova ascoltando la bella musica, mirando la bella pittura, leggendo i bei versi, udendo i ragionamenti leggiadri, e cosí via.
Ma popolo e nobili che li attendevano, la gioventù in particolare tutt’accorsa sul loro passaggio, non rifinivano di salutare que’ che venivano in prima fila, cioè a dire, gli amabili cavalieri messer Fredi, e messer Orlandetto, e in mezzo loro Selvaggia, la gentile sorella.
Onde il Meli, attempatello anche lui, improvvisava la odicina intitolata: Li Grazj. Sai, bella Veneri, Sai tu pirchì Li Grazj currinu A la Davì? Pri fari vidiri Chi ad idda sta Rendiri amabili Qualunque et
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