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Aggiornato: 18 maggio 2025


Giuseppe Garibaldi il diciannovesimo di giugno 1859 pria di avviarsi alla guerra italica inspirandosi all'abituro dell'eroe biellese il cui magnanimo sacrificio salvò il Piemonte dal franco invasore vi appose in omaggio del generoso un serto di fiori arra certissima del serto d'alloro che avrebbe incoronata la fronte all'eroe niceno le cui mirabili gesta tanto conferirono a redimere la Lombardia dal teutono oppressore.

Condiscese l'ufficiale con indifferenza e forse peggio e dopo entrato nella camera del ferito, fu sentita la voce del Generale che diceva: «Fate che passicui replicava l'ufficiale rammentando l'ordine assoluto dei medici, ma tacque alla replica tuonante: «Fate che passi, per Dio!» E l'ufficiale aprì senz'altro la porta, e così il Sequi e il Franceschini si trovarono in faccia all'Eroe, che memore del beneficio tendeva le braccia al Sequi, e gli diceva: «Venite, amicoIl dottor Franceschini commosso piangeva dirottamente, e all'ufficiale che attonito restava immobile nel vedere quella scena inaspettata, si rivolse Garibaldi e gli disse: «Voi non volevate introdurre da me questo mio amico; questo è il mio salvatore, al quale diedi in ricordo l'anello di Anita, che voi mi avete rimesso, e che io gli restituiscoVolle il Generale che gli fosse raccontato dalla bocca del Sequi il salvamento nella valle di Bisenzio, e fece accettare a lui ed al Franceschini una refezione nella stessa sua camera, e quando furono congedati con mille attestati di gratitudine, passando per l'anticamera si trovarono circondati da un gruppo di giovani garibaldini, che corsi alla notizia dell'accaduto, acclamarono nel modo più entusiastico ai due liberatori del loro amato Generale .

CANTO SESTO Pag. 107 L'Eroe s'imbarca per la Francia. Rivolge superbe parole alla Natura. Aurora boreale. Sermone di frate Iginaldo. Tempesta e naufragio. Isolina si raccomanda all'Eroe, che cerca invano salvarla. Morte di frate Iginaldo. Lucifero co'l cadavere della fanciulla si avvicina a forza di nuoto alla riva. Iddio, che vuol perderlo ad ogni costo, inveisce contro gli oziosi abitatori del cielo; armasi in fretta, ed è sul punto di scendere in terra per combattere il nemico, quando l'arcangelo Michele lo calma, e scende in sua vece alla pugna. Sdegnose parole di Lucifero al nemico, la cui spada non riesce a ferirlo. L'eroe afferra finalmente la riva, e d

Durante il nostro tragitto cominciammo a farci un idea del corpo d'armata che era stato affidato all'eroe dei due mondi; vedemmo i Franchi tiratori, i Mobilitati, gli Spagnoli, la Croce di Nizza, le Guide: i costumi, gli abbigliamenti di questi giovani soldati della libert

La sera del 10 Garibaldi arrivò a Bologna; non so, per altro, se spontaneamente, o invitato. Una gazzetta di que' giorni cosí descrive il suo ingresso: «Il generale Garibaldi è finalmente giunto fra noi. Ieri sera, alle nove, arrivava a Bologna. Una considerevole folla di popolo andava ad incontrarlo e distaccati dal suo legno i cavalli (ad onta delle ripetute istanze del generale) lo trascinava, quasi in trionfo, fino al Grande Albergo Reale, dove il Garibaldi fissava la sua dimora. Qui giunto, il popolo ripeteva piú volte fragorosissimi applausi ed evviva all'eroe di Montevideo, al valoroso campione dell'indipendenza italiana. I legionari del Garibaldi sono sempre alle Filigare, privi di mezzi e di risorse. Il generale Zucchi, ministro della guerra, giungeva egli pure ier sera in Bologna, reduce da Ferrara, senza per altro, lasciar trasparire nulla del suo arrivo». Il giorno 11, da Bologna, cosí scrivevano all'Alba: «Garibaldi fu incontrato alla Porta dal generale Latour, che lo accompagnò a piedi ed a braccetto fino all'albergo. Il popolo, con bandiere e torcie, faceva seguito e plauso». Lo stesso corrispondente dell'Alba tornava a scrivere due giorni dopo: «Il Governo Pontificio ha finalmente concesso alla legione Garibaldi di transitare pel suo Stato, consegnando le armi all'ingresso, per esserle restituite all'opposto confine». Quanto vi sia di vero in questa ultima condizione lo ignoro. Nella Gazzetta di Bologna del 14 si legge: «Ieri sera giunse in Pianoro dalla Toscana la colonna dei volontari italiani, che è sotto gli ordini del generale Garibaldi. Questa mattina , dopo aver pernottato in quel paese, ha preso di col

In pari tempo la guardia municipale vi mandava un suo distaccamento; e numerosissimo popolo, avendo alla testa moltissimi officiali dello stesso corpo, si recava ad incontrarlo. La Via Grande e la Piazza decoravansi quasi tutte a festa, ed immenso popolo applaudiva all'eroe di Montevideo... Forti e generose parole ha detto al popolo il Generale, ed ha salutato, in fine, la Costituente italiana.

L'Eroe s'imbarca per la Francia. Rivolge superbe parole alla Natura. Aurora boreale. Sermone di frate Iginaldo. Tempesta e naufragio. Isolina si raccomanda all'Eroe, che cerca invano salvarla. Morte di frate Iginaldo. Lucifero co'l cadavere della fanciulla si avvicina a forza di nuoto alla riva. Iddio, che vuoi perderlo ad ogni costo, inveisce contro gli oziosi abitatori del cielo; armasi in fretta, ed è sul punto di scendere in terra per combattere il nemico, quando l'arcangelo Michele lo calma, e scende in sua vece alla pugna. Sdegnose parole di Lucifero al nemico, la cui spada non riesce a ferirlo. L'eroe afferra finalmente la riva, e d

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