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Aggiornato: 14 giugno 2025


DULONE. Ma perché desideri tedeschi, svizzeri e scavezzacolli e diavoli, se la rabbia l'hai solo con Cintio che con i suoi ruffianesmi t'ha tolta l'innamorata? CAPITANO. Adesso lo desidererei cosí all'oscuro che non potesse dir: Siatemi testimoni! avesse speranza che fossimo spartiti.

È lei!... è lei! gridò Agatina, e tenendo per mano il cieco entrò di nuovo nella stanza, che era ormai quasi all'oscuro. Le parve vedere un'ombra bianca dinanzi al cembalo. Era Antonietta in una vesticciola leggera, coi suoi copiosi capelli biondi sciolti sugli omeri. I vecchi erano rimasti sulla soglia. Agatina aveva trattenuto il cieco dall'andare più oltre.

Questo però non era singolare in nulla: presentava vastissima stanza fabbricata a volta; in parte illuminata da una lampada, che gettando tutta la luce sopra Rogiero, teneva quasi all'oscuro due uomini sedutisi ad una tavola posta a qualche intervallo da lui. Rogiero guardando se la sua scorta lo avesse abbandonato, si accôrse che su l'entrare di quella stanza se n'era partita.

Passava molte ore nella biblioteca del Circolo, e, appena entrato, socchiudeva tutte le finestre per rimanere, più che gli fosse concesso, all'oscuro, affinchè altri non venisse a disturbarlo e non lo vedesse. Il terzo giorno, circa il tocco, sentì entrar nella sala di lettura, accanto alla biblioteca, il principe Latania e un altro signore. Erano soli: il principe parlava a voce piuttosto alta.

Corse a uno stipo, prese un'altra fialetta, in cui era un liquido più chiaro, e la trangugiò senza riflettere un istante. Andò nella sala ove avea fatto passar l'Amoretti. Egli era un po' all'oscuro. Lo salutò: si sedette; egli la vide, con gli occhi sfavillanti, il volto accesissimo; e sedutasi, avea posto una gamba accavallata su l'altra.

In forza di un dispaccio del duca di Lodi, cancelliere guardasigilli della corona, fu convocato straordinariamente il Senato nel giorno 17 aprile. È rimarcabile che di un affare, a cui si pretese di attaccare un sommo mistero, se ne parlasse contemporaneamente ne' caffè, e piú nella platea del teatro della Scala, e che i soli senatori ne fossero all'oscuro, come quelli che tali luoghi non frequentavano. Fu letto un messaggio del duca di Lodi in cui, dopo aver fatto un quadro per verit

Voisin comprese aver troppo prolungato il tema, e l'interruppe dicendo: «Ma noi siamo all'oscuro; abbiamo bisogno di un lume. Nogli disse Sant'Aubert, «preferisco il chiaro della luna: non v'incomodate, caro amico. Emilia, amor mio, io sto ora assai meglio di quel che non lo sia stato tutto il giorno.

Leonardo, che pareva assopito, non si mosse, solo come Ernesta gli fu presso, egli domandò con voce dolente: È notte? È notte. E siamo all'oscuro? Ecco.... portano il lume. Il cieco intese i passi del servitore, il cigolìo della porta, il romore del lume posato sul marmo del caminetto.... e continuò ad ascoltare. Perchè è rimasto Bortolo? domandò.

E tu ci lasci all'oscuro, soggiunse Maurizio, riscaldato dall'elogio, tu ci lasci in preda a mille dubbii, i quali possono anche essere ingiusti, anche essere offensivi, per il gentiluomo che intendeva chiederci la tua mano? Il tuo silenzio ci d

Ma non è buon nemico chi non sa fingere un buon amico. CINTIA. Non so che vogliate dirvi. ERASTO. Che mi abbi girato e aggirato come un putto, con darmi ad intendere che Amasia mi amasse e sposarla all'oscuro; e dopo ingravidata la ritrovo maschio e che non mi conosce. Tu gentiluomo di onore no, ma d'infamia; tu di fede no, ma di tradimento!

Parola Del Giorno

s'alceste

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