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Aggiornato: 5 giugno 2025


Tra una massa densa di cupe conifere e una parete di mimose, d'aloè, di bambù, l'oscuro e tortuoso sentiero conduceva alla casa dove tutti, fortunatamente, dormivano in quell'ora piccina, nella calma profonda in cui il batter lento dell'onda pare anch'esso il respiro della notte addormentata.

Ma è possibile, è permesso che uno scellerato riesca a turbare la quiete, a minacciare l'esistenza d'un'onesta famiglia, e che la vita d'un marito, d'un padre, la sorte e l'avvenire di innocenti creature abbiano ad essere in balìa d'un mascalzone qualunque? Dove sarebbe la giustizia di Dio? L'occhio suo si posò più intensamente affettuoso sul dolce viso della moglie addormentata.

Quella mano a grado a grado si raffreddò tra le sue. Era cessato il respiro, cessato il movimento del cuore; un placido sorriso si era diffuso sulle labbra di Gisella. Le ombre del crepuscolo incominciavano ad invadere la stanza, viva ancora di mormorate preghiere, di mal rattenuti singhiozzi, e la bella creatura si era spenta dolcemente, addormentata con Dio.

Io passo molte ore della notte al suo capezzale, finchè non si sia addormentata, ella mi rivolge la sua testolina, sorride e mi porge a quando a quando le mani per abbracciarmi.

Egli è tornato a casa all'alba, secondo il solito, ha visto il lume acceso attraverso la toppa, ha avuto paura si appiccasse fuoco alle cortine del mio letto, ed è entrato pian piano per non svegliarmi, mi ha vista addormentata sul seggiolone, si è accostato, ha chiuso adagino la finestra gi

Poi a poco a poco le fate, le principesse, i mostri si dileguavano come nuvole di nebbia: il fuoco non scoppiettava più, il vento taceva, e.... un letticciuolo caldo accoglieva tra le sue coltri ospitaliere una bambina addormentata. Or bene: ritorniamo piccini un'altra volta e siate contenti ch'io vi racconti una storiella, una storiella vera, però.

Meglio avvisato, il Presidente osservava doversi dare tempo al tempo, anteporre le arti di Fabio a quelle di Marcello, imperciocchè la Giustizia, quantunque paresse addormentata, pure ella dormiva, a modo della lepre, con occhi aperti, e orecchie tese; quindi bisognava impedire ogni rumore.

Era assopita. Il conte la credette addormentata. Il piccolo rumore di una carticina gualcita le fece aprire gli occhi. La contessa vide suo marito disuggellare una cartellina, versare sulla pezzuola di batista una polvere di cui ella non distinse il colore, avvicinarsi al letto e presentare la pezzuola alla bocca di lei. Respirando ella doveva aspirar naturalmente la polvere stessa sul mocicchino.

Ella ritrovava nella mente la figura incomparabile della donna, chiusa in una leggera vestaglia con gran collare alla Stuart, i capelli crespi snodati e lunghi fino oltre le reni; bella, giovane, fresca, esultante per una delizia attesa; e finta, simularda, egoista come tutti i felici.... Era entrata nella camera di Roberta; cosa strana, non mai avvenuta prima; e aveva rassicurato la fanciulla, nervosa per l'abbaiare, anche strano, di Nero; l'aveva così caramente ripresa delle sue inquietudini; le aveva imposto le care mani sul volto, l'aveva addormentata.

Essa aveva gli occhi chiusi, l'aspetto tranquillo, calmo ed a cadenza il rifiato. Stretta al seno della ragazza, la s'era dolcemente addormentata.

Parola Del Giorno

quell'autorevole

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