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Aggiornato: 7 maggio 2025
Vecchio Adamo, tu eri, col tuo serpente, un personaggio biblicamente necessario nel primordiale giardino zoologico denominato il Paradiso Terrestre. Quell’impudica signorina Eva, che ogni sera, quando, stanco della caccia, ti stendevi sotto alberi fragranti e l’Eden calmo si addormentava sotto il fuoco delle sue stelle primaverili, quella gentile «midinette» preistorica, dai seni rotondi come grappoli d’alveari e dai fianchi snodati come anche di leopardesse, che veniva presso te, odorosa di giaciture selvatiche, risciacquata la sua pelle fulva nei rivoli delle primitive sorgenti, e così tentava persuaderti a ricercare la costola perduta, quella pettegola signorina Eva, che non stava mai zitta da mattino a sera, e si cambiava pettinatura, e portava collane di lapilli splendenti,
E un uomo, nel giardino, stava ad aspettarla! Perchè non si poteva nutrir dubbio; e l'aneddoto narrato dalla vecchia, rispondeva benissimo alla maraviglia interrogativa onde Roberta era stata colpita quella notte. In giardino? La donna era scesa in giardino, con la vestaglia piena di fruscìo, coi capelli snodati? Il cuore di Roberta cominciò a battere violentemente.
Tutti lo hanno sentito parlare. La sua eloquenza non è l'eloquenza bolsa che va in giro per il comizio a mendicare gli applausi. È l'eloquenza di un grande oratore. Qualche volta pare una tempesta di pensieri. I suoi periodi snodati, brevi, vigorosi si inseguono con un calore crescente e precipitano sull'uditorio come un uragano intellettuale.
Emilia s'accostava, tutta chiusa in una leggera veste da camera, con un gran collare alla Stuart, i capelli crespi e lunghi snodati per le spalle. Anche tu non dormi? chiese Roberta. Nero non è mai stato così cattivo...! Come sei rosea! aggiunse, guardandola attentamente, nell'abbracciarla. Come sei calda! osservò ancòra, prendendole le mani. Smetti di leggere, le ordinò Emilia.
Ella ritrovava nella mente la figura incomparabile della donna, chiusa in una leggera vestaglia con gran collare alla Stuart, i capelli crespi snodati e lunghi fino oltre le reni; bella, giovane, fresca, esultante per una delizia attesa; e finta, simularda, egoista come tutti i felici.... Era entrata nella camera di Roberta; cosa strana, non mai avvenuta prima; e aveva rassicurato la fanciulla, nervosa per l'abbaiare, anche strano, di Nero; l'aveva così caramente ripresa delle sue inquietudini; le aveva imposto le care mani sul volto, l'aveva addormentata.
Parola Del Giorno
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