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Aggiornato: 16 giugno 2025


Dopo un mese d'incessante lavoro fantastico il mio manchevole ingegno non era ancor giunto a concepire un intero piano di romanzo che mi soddisfacesse. Non ne avevo in mente ben chiari che i primi tre o quattro capitoli. Intesi che ostinandomi a immaginare tutto il romanzo di primo getto, avrei finito con darmi per disperato, e mi buttai addirittura a scrivere, nella fiducia che, piantata bene l'azione, si sarebbe poi svolta, anche più naturalmente, da . Trascrivevo regolarmente il mio lavoro per Violet e glielo mandavo ogni settimana. Alla fine del quarto capitolo ebbi un assalto di malinconia nera. Incominciò col dubbio di non saper continuare; il dubbio diventò terrore; poi anche i capitoli scritti mi parevano assurdi, gelidi, pessimi; poi mi figurai di perdere l'ingegno, di non sapere, di non poter più niente. Mi persuasi che se Violet non si era risolta di mandarmi una sola parola, era per questa indegnit

Il giudizio di un giudizio è come il racconto di un racconto, il secondo è sempre peggiore del primo; non vi è che il terzo che essendo addirittura insopportabile ci possa consolare dell'averli ascoltati tutte due. Dimmi tu, piuttosto, che cosa pensi del Macchiavelli.

Maria si sentiva stringere il cuore al pensiero di lasciare quel casolare di campagna dove avea passato due mesi deliziosi e dove s'era trovata tanto bene: ai ragazzi pareva addirittura di andare in prigione ed erano tutti imbronciati all'idea di lasciare quella vita all'aria aperta, allegra e spensierata per riprendere la via della scuola ed essere obbligati a stare delle lunghe ore immersi nello studio.

Il marchese s'accontentò di sorridere e di crollare il capo. La signora Eugenia invece non stette zitta: No, no, per te non c'è questo pericolo! Io non ti dicevo altro se non che non bisognava lasciarlo andar in mano degli strozzini. Brava! Perchè non dici addirittura che sono stato io a metterlo in mano degli strozzini?

Senti dunque; poi dammi un po' di ragione, o dimmi addirittura che son matto. Ecco, cosa ho pensato di fare.... e se tu, sentito che mi avrai, non mi dici di no.... Basta, sar

Si dice che n'era lui il più assiduo frequentatore, che asciugava tutto il vino, e che quando la cantina era vuota, toglieva l'insegna, chiudeva la porta, si metteva a dipingere in furia, poi vendeva i quadri, ricomperava vino e ricominciava la vita di prima. Si dice persino che pagasse addirittura coi quadri, e che per conseguenza tutti i suoi quadri si trovassero in casa di mercanti di vino.

Quei due anni, dal sessantaquattro al sessantasei, furono due anni di tortura per lui. La sua veste nera gli era divenuta addirittura odiosa.

Aveva le mani bucate quel giovine; quella casa era bell'e ita; non era credibile quanti debiti avesse quel poco di buono a Palermo; una sera, nientemeno, aveva speso mille lire per una cena in un certo locale.... in un certo costume.... cosa da far nausea addirittura!

«Io presi il suo braccio, pensando quanto aveva tardato ad offrirmelo, e quante cerimonie ci metteva; e che invece Max prendeva addirittura il mio braccio e lo passava sotto il suo in barba a tutti, e s'arrabbiava se un altro c'era arrivato prima. Ah! quello era amore! «C'era molta gente al Valentino. Io proposi di andare fino alla Barriera di Nizza costeggiando il Po.

Non era più una donnina simpatica, piacente: diventava addirittura una bellezza straordinaria. Così intelligente! Così buona! Così giovane! Non aveva ancora vent'anni, la poverina!

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