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Aggiornato: 22 maggio 2025
Poi, a un tratto, cessò di cantare, corse allo specchio, si accomodò in un attimo il berrettino, premendolo, allargandolo colle due mani sulla massa confusa, attortigliata dei capelli; si aggiustò la cravatta di seta lilla, che rendeva più delicata la freschezza rosea del suo colorito, abbottonò la giacchetta, guardandosi, voltandosi e rivoltandosi, stirandola bene sulla pienezza precoce dell'anca, poi, in fretta, preso l'ombrellino e un rotolo di musica, si avviò per uscire.
E Adele le accomodò con un colpetto e una tiratina i capelli, e poi la spinse nel salotto, dove l'inglese aspettava. Questi si alzò era un uomo alto, tutto sbarbato; e gli occhi erano buoni e ingenui nella sua faccia dura. Nancy stese la mano dicendogli in italiano: Buon giorno. Egli rispose in inglese: ~How do you do?~ E continuò: Il mio italiano è molto deficiente. Posso parlare inglese?
Serafina trovò il discorso fin troppo bello per un avaraccio, che non dava mai un soldo di mancia a nessuno. Vestì il suo Taddeo, lo spazzolò una volta più del solito, gli accomodò la cravatta, gl'infilò i guanti neri sui diti grossi come salamini e lo buttò fuori dell'uscio che gi
Finita quella visita, il duca si sentiva peggio realmente.... peggio degli altri giorni; si sentiva freddo. Ho un po' di febbre, dottore? Il dottore gli abbottonò la sottoveste: gli annodò la cravatta; Evelina portò un cuscino morbido di piuma che gli accomodò dietro le spalle, e una coperta nella quale gli avvolse le gambe.
Riempito un baule, passò nella camera da letto, raccolse le spazzole, i pettini, le fiale, tutti i preziosi gingilli ch'eran rimasti sul cassettone e ne fece un imballaggio accurato; poi guardò gli altri bauli, accomodò quelli ch'erano in disordine.
Ah, lo accomodo io! Non mi ha detto a che albergo voleva scendere; ma io gli farò vedere che posso saperlo ugualmente. Nulla sfugge all'occhio vigile dell'autorit
Matilde pose un bacio sulla fronte del padre; accomodò la lampadina perchè la luce non desse fastidio al giacente, e s'allontanò in punta di piedi. Lisa era così assorta ne' suoi pensieri che non sentì venire la padrona, e questa la dovette toccare sulla spalla. Sei incantata? Oh scusi.
Flora rispose con un moto del capo e con un freddo sorriso: ma Cresti capì che per quanto cercasse di farsi forza, la fanciulla aveva lo spirito agitato. Il fuoco fu presto acceso. Cresti accostò una poltrona e invitò la fanciulla ad asciugarsi i piedi. Flora si levò il cappello e accomodò un poco colle mani la testa scomposta. Dunque a che cosa devo attribuire questa visita straordinaria?
«Gualfardo, che lo comprese meglio di me, ed indovinò che voleva togliermi al supremo dolore di vederlo morire, strinse il mio capo sul suo cuore, e baciandomi in fronte, mi disse: « Sì, Fulvia; dormi. Io ti sveglierò: e mi condusse alla poltrona, mi accomodò i cuscini, mi coperse con uno scialle, poi tornò presso il babbo. «All'istante il sonno mi vinse. Un sonno profondo, senza sogni.
Allora... oh, allora sentì che era salva!... Si accomodò in fretta le vesti, la mantellina, il cappello; si guardò attorno un'altra volta, come incerta, esitante, poi, ad un tratto, parve risolversi e si avvicinò alla scrivania, aprì un cassetto: c'erano le sue lettere unite insieme, legate col nastrino azzurro.
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