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Aggiornato: 3 giugno 2025
⁶¹ D’Angelo, Giornale ined., a. 1797, p. 142. Così giungevasi alla estate, e con la compagnia Tassini si assisteva alla rappresentazione del Pimmalione di Bonifazio Asioli o del Sirotti in luglio, della Morte di Cleopatra del Nasolini in agosto: opera grandiosa, nella quale sul palcoscenico appariva un carro tirato da quattro cavalli; dei Tre eredi in settembre.
³⁰⁶ Villabianca, Diario ined., a. 1787, p 142. ³⁰⁷ Un Vincenzo Pisanti nell’agosto del 1797 pregava il Pretore che volesse liberarlo dal carcere, dove l’aria era puzzolente e fetida. Penes Acta: Memoriali del 1797 nello Archivio Comunale di Palermo.
Pochi anni dopo, Nicolò V concedeva loro l'attigua chiesa parrocchiale di San Silvestro, che dovea dare un nome più stabile al convento, mentre le monache, domenicane dapprima, si chiamarono donne di Pisa, fino a tanto, riunite ad esse nel 1797 le francescane d'altri conventi soppressi, tutte si posero sotto l'invocazione di santa Chiara, e si chiamarono Clarisse.
²⁰⁸ Provviste del Senato, a. 1793-94, p. 525. D. Gian Luigi Moncada, Principe di Paternò, Duca di S. Giovanni, Conte di Caltanissetta, di Adernò, di Cammarata ecc. ecc., partiva da Palermo per Napoli sopra un veliero greco, la notte del 30 Luglio 1797.
Queste due belle province di cui la conquista e la conservazione costarono alla Repubblica tanto sangue e tant'oro, formavano una delle predilette cure de' Veneziani i quali, padroni di quella grande striscia di lidi che fiancheggia ad oriente l'Adriatico, e delle isole Jonie che ne guardano l'entrata, sapevano come solo mantenendo que' possedimenti potevano assicurare la durevolezza del loro dominio su quel mare ch'era, anziché i Portoghesi girassero il Capo di Buona Speranza, la strada del commercio dell'Europa coll'Egitto e coll'Indie. La Dalmazia, le condizioni del cui suolo vietavano un rapido sviluppo d'incivilimento e d'industria, fu calcolata sempre da' nostri una colonia mercantile e militare. Provveduta di porti eccellenti e di magnifiche rade, con un popolo dedito, più che ad opere di pace, al maneggio dell'armi nell'interno del paese, e sul littorale tutto consacrato alle arti marinaresche, quella provincia forniva la metropoli di marinai e di soldati. La Repubblica dal suo canto ricompensava colla mitezza del governo, tollerante nelle province la forma di quasi autonomo reggimento, coi premii largheggiati a' Dalmati, e con que' tutti mezzi che uno stato sa mettere in opera per amicarsi i popoli soggetti; e prova ne sia l'affetto moltissimo che i Dalmati posero nel regime veneziano, i Dalmati versanti a rivi il loro sangue per Venezia in tutte le guerre ch'essa sostenne, i Dalmati piangenti nel dipartirsene le mutate sorti del tristo rivolgimento del 1797 e che seppellirono il vessillo a cui aveano giurato fedelt
Il dì 11 gennaio del 1797 S. E. Rev.ma Mons. D. Filippo Lopez y Royo, Arcivescovo della Diocesi di Palermo, riceveva la seguente partecipazione: «Io Donna Maria Buglio, Abbadessa del Ven. Monastero di S. Maria dell’Ammiraglio detto della Martorana di questa citt
Bene avrebbe voluto qualche Senatore restituir queste fiere all’antico posto: e ne fece prova, anche alla Marina; ma nè la musica dei virtuosi, nè i giuochi d’antenna introdottivi ad allettamento dei cittadini, valsero a mantenervela¹². ¹² Villabianca, Diario, in Bibl., v. XXVI, pp. 175, 285, 316; Diario ined., a. 1797, pp. 109-110.
Ma questo ed altri espedienti riuscirono infruttuosi. ⁸¹ Rescritto sovrano, datato da Napoli, 22 gennaio 1797. R. Segreteria, n. 3290. Arch. di Stato di Palermo.
La stagione classica era quella del Carnevale; ma vi erano anche altre stagioni dell’anno: e nel 1797 si principiò a gennaio e si finì a dicembre: un carnevale continuo: anno nei fasti del teatro in Palermo memorabile per i ridotti, gli svariati trattenimenti, gli artisti di cartello, la successione ininterrotta di rappresentazioni e per molte altre circostanze.
⁷² Villabianca, Diario, in Bibl., v. XXVI, pp. 97, 353. V’eran poi gli eterni disturbatori de’ teatri, tanto cari a certi codiciai moderni, nati fatti per proteggere i birbanti; ma la polizia del tempo, senza permesso nè ordine di nessuno, metteva loro addosso le mani e li mandava al Castello. Il giovane Marchese Costantino, capo di codesti sconsigliati nel 1797, informi.
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