United States or São Tomé and Príncipe ? Vote for the TOP Country of the Week !


Ma perchè dubitar delle sue intenzioni leali, trattarlo da gonzo e costringerlo? Così i bassi mercanti di minuterie e di similoro si destreggiano sulle fiere con l'uomo di campagna; gli danno a credere che se non compera subito, al prezzo domandato, verr

Poi, tornato in mezzo alla stanza, colla più comica disperazione disse alle donne: Povere voi! che cosa avete fatto! E non dovevamo trattarlo così? esclamò Teresa. Si provi a ritornare! Ma non capite, replicò don Omobono, che vi siete rovinate? E quello ch'è peggio si è che avete rovinato anche me, che non ci entro per nulla.

Del resto, mamma, non è questione di diritti. Io dovrei partire senza avvertirlo? Egli torna, felice di stare con me, e non mi trova più? Che cosa mi ha fatto, per trattarlo a questo modo? Non parto, non mi muovo, fin che io non lo abbia rivisto.... Emma ascoltò in silenzio; il suo sdegno, a mano a mano che la figlia parlava, andava cadendo.

Mastro Pasquale lo riseppe, e aveva proprio un diavolo per capello: era un mastro onorato lui, e quella birba di bottaio non aveva diritto di trattarlo a quel modo. Era povero, è vero, ma non era una buona ragione questa per negargli la figliola; almeno non aveva fatto i quattrini strappando a brano a brano la camicia d'addosso la povera gente come aveva fatto lui! che si sapeva da tutti come l'aveva messa insieme quella mezza salma di terreno per la quale ora si sentiva meglio di Vittorio Emanuele in persona. Gi

Così, camminò lungo le botteghe fulgidamente illuminate, guardando con occhio distratto le vetrine. Quanto si pentiva di essere stata così affettuosa e così dolce, con Giovanni Serra! No, non avrebbe mai voluto apparirgli leggiera, frivola e schernitrice, come dieci anni prima; ma avrebbe dovuto trattarlo con disinvoltura, ecco, come se nulla fosse stato. Come un altro indifferente qualunque.

In fondo all'ampia sala, la cui pareti erano rivestito di scaffali, dove don Pio aveva fatto collocare la biblioteca di casa Urbani, era preparato un pianoforte a coda per gli artisti dell'Apollo e del Costanzi, che dovevano cantare dopo il ballo. Don Pio, dritto in un angolo, parlava con due principi, onorevoli come lui, e con altri tre o quattro deputati meridionali appartenenti al patriziato. Appena il principe era in mezzo a giornalisti, voleva far loro capire che non li considerava suoi pari, e se poteva circondavasi di antichi conoscenti. Anche quando era negli uffici di redazione, gli piaceva di far da principe, di far sentir la distanza che correva fra lui e i plebei, e Fabio Rosati, che aveva capito quella debolezza, si era affrettato a trattarlo d'"Eccellenza" e i nuovi redattori venuti da altri giornali avevano fatto altrettanto. Soltanto Ubaldo aveva continuato a chiamarlo "Principe", e non perchè gli costasse fatica a pronunziare quella parola di cui si abusa nel mezzogiorno d'Italia, ma perchè gli pareva a sua volta di stabilire una distanza fra e gli altri redattori della Stampa, trattando il principe della Marsiliana con maggior familiarit

Conoscenti, diceva Bruno, calcando sulla parola; perchè amici, veri amici ai quali potesse confidarsi, non ne aveva e forse non voleva averne. Il solo amico era il Salapolli, il quale era stato testimonio di quasi tutta la sua vita; gli dava del tu; e il Salapolli da anni lo chiamava conte e nulla aveva potuto ridurlo a trattarlo più familiarmente.

Si faceva or vedere da Roberto negli atteggiamenti più provocanti; se gli mostrava discinta, le sue forme robuste in parte scoperte; bene inteso, sempre quando v'erano persone vicino, che potessero accorrere in suo aiuto; gli mostrava di trattarlo come un bruto, come un uomo senza considerazione.

Quella benevolenza dimostratagli da don Pio in tante occasioni lo aveva legato a lui con vincoli saldissimi, gli aveva fatto nascere nell'animo una specie di culto per quel patrizio così diverso dagli altri nel modo di trattarlo, e ora che lo vedeva precipitare dall'altare su cui avevalo posto, provava un vero dolore. La serenit

Era circa il mezzo del che l’ambasciatore con la sua gente giungeva al castel di Sambuca. Messer Fredi, nell’assenza del padre andato a munire i confini, fu ei che l’accolse: e per la sua natural cortesia, e pel titolo del personaggio s’ingegnò di trattarlo con ogni riguardo. E mentre doveva attendersi il ritorno del capitano, Fredi allora gli presentò messer Cino.