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Avrebber mandato pei medici e per quant’altro occorresse: ma che frattanto messer Cino si degnasse informarne il capitan Vergiolesi, come colui che era stato deputato alla cura igienica delle milizie.

Tornando ora al nostro racconto, messer Cino, dopo la commissione ricevuta dall’illustre prelato, recatosi a’ rettori con tale annunzio, si può immaginar facilmente con che segni di gradimento accettarono la generosa offerta! Subito anzi furon d’avviso che quell’episcopio opportunamente potesse servire ad ospedal militare. Questo appunto mancava.

E Cino:

Ed infatti uno de’ fuorusciti, giunto allor da Bologna, e cui per brama di fresche novelle per le vie facean pressa, andava narrando ciò che messer Cino di gi

E la canzone, ch’ei stava cantando, incominciava così: «Lontana dimoranza Doglia m’ha dato al cor lunga stagioneMa, come messer Cino l’ebbe udito alcun poco, preso da sdegno di sentirsi guastare con un accento il più strano e con indicibili storpiature quelle belle melodie e que’ versi di Lemmo amico suo, non potè regger più oltre.

Allora Cino le narrò del nuovo spedale, che il zio prelato volle aperto nel suo palazzo. Al che ella con animo soddisfatto rispose:

Fra le altre ponemmo in vista anche quella de’ Rossi. Vogliamo notare che una parte di questa, con Lapo di messer Re, eletto giudice delle cause civili e successo a messer Cino, rimase in Pistoia e vi tenne sempre onorevoli uffici. Un’altra invece si suddivise: e alcuni preser dimora in Firenze, altri in Pisa, altri in Napoli. E fu dai Rossi di questa citt

Poi con affetto il più vivo si stringeva al seno l’amico Cino.

E in questo monumento lo scultore rappresentando, in piccole figure in rilievo, Cino in cattedra fra’ suoi scolari insegnante diritto civile, con gentile pensiero, a far compiuta la sua apoteosi, raffigurava da un lato una donna che, da alcuni creduta la poesia, da altri non senza ragione fu reputata Selvaggia; la ispiratrice, com’ei disse, della sua mente «a odiare il vile e seguir l’alto stato

Nell’uscir dalla festa, Cino si era accompagnato con l’amico Lemmo e col Cancellieri. Lemmo si era premunito di lanterna, gli altri due avevano avvisato di farla portare ai propri servi, come soleva la nobil gente: e benchè i domestici dei Vergiolesi le avesser loro profferte, scherzosi e giulivi ne ringraziavan, dicendo che era un bell’andare al lume delle stelle; e gi