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Egli, che tanto aveva corso, tanto affaticato; sopportato tante noje per compiere la missione affidatagli dalla duchessa, che a forza di pazienza, di indagini aveva scoperto i figli del cavaliere dell'Isola, non poteva esimersi dal provare una profonda amarezza nel pensare che aveva condotto egli stesso in Sicilia l'amante di donna Livia, la sola donna, ch'egli avesse amata.

Tanto più poi se ne dolsero perchè temettero che il capitano, anco per questo caso, abbandonasse la terra e il castello in potere de’ Bolognesi: lo che, per l’affezione che avevano a lui ed alla parte sua, e per la sicurezza che ne ispirava, di troppo mal animo avrebbero sopportato; e dura poi e increscevole sarebbe stata la nuova signoria, per loro estranea e d’un avverso partito.

Il marchese aveva offerto di accompagnarlo, ma egli aveva rifiutato. Nessuno aveva voluto, tranne il suo vecchio cameriere, che triste egli pure salì dietro la carrozza. Il marchese ed il curato, col cappello alla mano ed il viso commosso da un dolore così fiero e così fieramente sopportato, lo sorressero mentre montava in carrozza. Egli strinse loro la mano e gridò al cocchiere: A Parigi!

Pensai quanto era freddo per aver sopportato così filosoficamente la scoperta ch'io amavo un altro: e dissi nel mio cuore che non aveva nessun amore per me, dacchè si rassegnava così. Non potei a meno di dirglielo: « Voi non mi amate, Gualfardo. « Perchè me lo domandate, dacchè amate un altro? «È vero. Non avevo diritto di lagnarmi.

Ella era entrata in quel ballo come in tanti altri, splendida nel suo lunghissimo abito di verde-opalino, splendida e bianca sotto la corona di foglie verdi, umide di rugiada, che era rugiada di brillanti, splendida nella noncurante indifferenza che era la salda armatura del suo cuore: ora lo sguardo di quell'uomo, di quello sconosciuto, turbava lei, che pure aveva sopportato il fuoco di tanti altri occhi.

E si ravviluppava nella pelliccia, e si appoggiava al dorso del canapè, stando quasi riversa, e guardando di sottecchi il principe, da cui attendeva ansiosa una risposta. Onore?... avete detto, esclamò il principe, senza scomporsi. Voi parlate d'onore?... Mi consigliate di partire: separarmi da voi, lasciarvi libera a' vostri capricci; e non vi basta quelli che ho sopportato fin ora?

L'ascoltavo a capo chino, con le sopracciglia corrugate, come un accusato che sente pronunziare contro di un'ingiusta sentenza. Ella interruppe un istante lo sgorgo della parola, quasi per rifiatare; poi, riprese lentamente: Senza la bambina, sarei stata più forte di te; avrei sopportato il disinganno.... Giacchè avevo il mio sogno anch'io; sogno di affetto, di dedizione, di sottomissione, di sacrifici, non meno bello, non meno elevato del tuo e che avrei saputo attuare, perchè più ragionevole, più naturale. In altre circostanze mi sarei rassegnata. Non ti avrei mai rimproverato: Perchè non mi ami più? Che cosa ti ho fatto? So che non si ama quando si vuole, ma quando si può.... Mi sarei rassegnata senza cercare distrazioni o compensi; e avrei atteso il tuo nuovo risveglio, lusingandomi che potesse avvenire.... Ora no! Tu sei di quegli infelici che hanno superbamente difformato la propria intelligenza, il proprio cuore, e li hanno resi inumani.... Se non sentissi una gran piet

A che tanto orrore della povera donna? Non era onesta e diritta come Giselda? Di quale colpa si poteva accusarla, se non d'avere accolto l'amore di lui e d'aver con lui sopportato bravamente le traversie della sua vita? Egli leggeva ogni giorno negli occhi di Gioconda una domanda: «Mi vogliono?» E volgeva gli occhi altrove, non potendo rispondere.

E allora perchè hai aspettato tanto?... Perchè aspetti adesso a parlare? Perchè.... se ho sopportato tutto.... tutto il resto.... non voglio che oggi tu rovini tua moglie per la tua amante. Questo no, questo non lo voglio!

Far presto e bene, avrebbe detto il signor commissario, è la grand'arte della vita. Ed io godo, vedendo la sua prontezza, signor conte Malatesti, godo nel pensare che questi esempi le vengono dall'alto. Gino Malatesti, per altro, non sapeva di aver fatto ben male, poichè tutto il carico dagli apparecchi era stato sopportato da suo fratello Aminta.