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Di nova pena mi conven far versi e dar matera al ventesimo canto de la prima canzon ch'e` d'i sommersi. Io era gia` disposto tutto quanto a riguardar ne lo scoperto fondo, che si bagnava d'angoscioso pianto; e vidi gente per lo vallon tondo venir, tacendo e lagrimando, al passo che fanno le letane in questo mondo.

Certi scogli a fior d'acqua, che io avevo notati nell'andare, non si scorgevano più, sommersi sotto le ondate che si succedevano fitte, accavallandosi, spumeggiando. Ah, Madonna Santa!... Ah, sant'Agata benedetta! brontolava il barcaiuolo. Non era incoraggiante; ma io mi sforzavo di sorridere a Paolina, e di farle animo con gli sguardi.

Amare, concedere le prime richieste or ora accennate, giovare all'ultima, affratellarvi, a temperarlo, col moto: questa è oggi la parte vostra. Ma potete, nelle condizioni in cui siete, compirla? Potete collocarvi, pacificatori efficaci, tra l'elemento temuto e chi è costretto a tentar di reprimerlo, cura se andiate voi pure sommersi?

Di nova pena mi conven far versi e dar matera al ventesimo canto de la prima canzon, ch’è d’i sommersi. Io era gi

GUGLIELMO. Ma di grazia parliamo a ragione: se non son Guglielmo, chi sono? VIGNAROLO. Se non lo sai tu chi sei, manco lo so io: sei un cavallo, un bue, un asino. GUGLIELMO. Messer , se fussimo nel tempo di Pitagora, direi che quando mi sommersi morii e l'anima mia entrò in un altro corpo e son un altro. Vorrei saper chi sono. VIGNAROLO. Sei un tartufo!

Venti, dicea, che da principio venti Pria che 'n aria vi fosse il soffiar dato Nulla eravate; e con le man possenti Dio poi creovvi, e vi pose in stato; Udite, o venti, il suo volere attenti; Nel mar scendete e con terribil fiato Gonfiate l'onde e 'n suo cammin dispersi Siano i perfidi Turchi al fin sommersi.

A sentir sempre parlar d'acqua, d'inondazioni, di paesi sommersi, ero ridotto che mi pareva strano di non essere ancora annegato. Domandai al capitano che gente fosse quella che stava in quei paesi invisibili, coll'acqua sotto i piedi e sopra la testa.

¹⁵ Anche nel castigo meritato dai tristi geme la divina misericordia. Dissero i nostri Dottori che quando gli Egiziani stavano per essere sommersi nel mare Rosso gli angeli intuonarono il cantico. «Come! disse Iddio, le mie creature affogano nel mare e voi intuonate il cantico!».

Di nova pena mi conven far versi e dar matera al ventesimo canto de la prima canzon ch'e` d'i sommersi. Io era gia` disposto tutto quanto a riguardar ne lo scoperto fondo, che si bagnava d'angoscioso pianto; e vidi gente per lo vallon tondo venir, tacendo e lagrimando, al passo che fanno le letane in questo mondo.

Di nova pena mi conven far versi e dar matera al ventesimo canto de la prima canzon, ch’è d’i sommersi. Io era gi