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pero` che forse appar la sua matera sempre esser buona, ma non ciascun segno e` buono, ancor che buona sia la cera>>. <<Le tue parole e 'l mio seguace ingegno>>, rispuos'io lui, <<m'hanno amor discoverto, ma cio` m'ha fatto di dubbiar piu` pregno; che', s'amore e` di fuori a noi offerto, e l'anima non va con altro piede, se dritta o torta va, non e` suo merto>>.

Di nova pena mi conven far versi e dar matera al ventesimo canto de la prima canzon ch'e` d'i sommersi. Io era gia` disposto tutto quanto a riguardar ne lo scoperto fondo, che si bagnava d'angoscioso pianto; e vidi gente per lo vallon tondo venir, tacendo e lagrimando, al passo che fanno le letane in questo mondo.

Dal primo giorno ch’i’ vidi il suo viso in questa vita, infino a questa vista, non m’è il seguire al mio cantar preciso; ma or convien che mio seguir desista più dietro a sua bellezza, poetando, come a l’ultimo suo ciascuno artista. Cotal qual io lascio a maggior bando che quel de la mia tuba, che deduce l’ardüa sua matera terminando,

Quel ch’era dritto, il trasse ver’ le tempie, e di troppa matera ch’in l

Ivi s’accoglie l’uno e l’altro insieme, l’un disposto a patire, e l’altro a fare per lo perfetto loco onde si preme; e, giunto lui, comincia ad operare coagulando prima, e poi avviva ciò che per sua matera constare. Anima fatta la virtute attiva qual d’una pianta, in tanto differente, che questa è in via e quella è gi

Ed elli a me: <<Quanto ragion qui vede, dir ti poss'io; da indi in la` t'aspetta pur a Beatrice, ch'e` opra di fede. Ogne forma sustanzial, che setta e` da matera ed e` con lei unita, specifica vertute ha in se' colletta, la qual sanza operar non e` sentita, ne' si dimostra mai che per effetto, come per verdi fronde in pianta vita.

Ivi s'accoglie l'uno e l'altro insieme, l'un disposto a patire, e l'altro a fare per lo perfetto loco onde si preme; e, giunto lui, comincia ad operare coagulando prima, e poi avviva cio` che per sua matera fe' constare. Anima fatta la virtute attiva qual d'una pianta, in tanto differente, che questa e` in via e quella e` gia` a riva,

Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie, e di troppa matera ch'in la` venne uscir li orecchi de le gote scempie; cio` che non corse in dietro e si ritenne di quel soverchio, fe' naso a la faccia e le labbra ingrosso` quanto convenne. Quel che giacea, il muso innanzi caccia, e li orecchi ritira per la testa come face le corna la lumaccia;

Poi, come 'l foco movesi in altura per la sua forma ch'e` nata a salire la` dove piu` in sua matera dura, cosi` l'animo preso entra in disire, ch'e` moto spiritale, e mai non posa fin che la cosa amata il fa gioire. Or ti puote apparer quant'e` nascosa la veritate a la gente ch'avvera ciascun amore in se' laudabil cosa;

Di nova pena mi conven far versi e dar matera al ventesimo canto de la prima canzon, ch’è d’i sommersi. Io era gi