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Ma peggio! È segno che voi non lo fate per mestiere ma per passione. Siccome io vorrei essere idolatrata da mio marito e regnare unico pensiero della sua mente, esigerei che egli dedicasse a me tutte le sue giornate, e non soffrirei ch'egli tenesse l'arte come seconda amante, o fors'anche come prima. Ah, se è così, è bello! Non vi pare? Un artista non può amare una donna per lei stessa.

«Se voi non foste stata, io non sentirei adesso salirmi sul volto il rossore della vergogna, io non soffrirei queste pene d'inferno

Allora le si affacciava alla mente un giudizio, di cui la sentenza fosse prestabilita, indi una condanna, un supplizio. Dio! Dio! Ella si copriva gli occhi colle mani, gettavasi boccone sullo stramazzo, fremeva convulsa, lacrimava: poi quando questo sfogo medesimo aveva tornato un poco di calma ai suoi pensieri, ella rifletteva: Se Luchino è sdegnato contro di me, contro me sola dee versare il suo furore. Qual colpa hanno al suo cospetto que' miei innocenti? Oh fossi certa che del mio strazio avesse egli ad accontentarsi! come paziente soffrirei ogni travaglio! come lieta incontrerei la morte più tormentosa! Ma colui.... oh non se ne sazier

PEDOLITRO. Ma a che proposito volervi dir queste bugie? Ma io non vo' che mi crediate. Eccovi una lettera che vi manda: conoscete la sua mano? PARDO. Questa è la sua mano. O Dio, che stretta mi sento all'anima, che mi restò scolpita in mezo al cuore. Volesse Iddio che tu fussi viva, che verrei io in persona a riscuoterti; e quando non potessi, soffrirei in tua compagnia i tuoi dolori.

Perchè... soffrirei troppo. La reticenza non era meditata, come il lettore potrebbe immaginarsi. Ariberti non era per anco uomo da somiglianti partiti. Voleva schiccherarle la sua brava dichiarazione e non sapeva da qual parte incominciare; l'occasione gli si era profferta ed egli l'aveva afferrata.

Affrettatevi... Che se ella morisse, troppo ne soffrirei!... Avete ragione; ma e questa cassetta? Non temete, la farò abbruciare nella corte, ed io stessa guarderò da una finestra. A me non pensate... Correte, ma diffidate voi stesso di tutto!... , , non dubitate. Vi vendicherò. Salvate vostra cugina. Farò tutto insieme. Addio... Ed escì. Era furibondo.

Deh! perchè non è meco il sacro volto dovunque io vadi, o per sole o per ombra, ch'avria forse men forza al cuore il fuoco e soffrirei più lieta ogni mio vampo; ma puote solo un raggio del mio sole farmi beata ne gli ombrosi boschi.

A lungo andare, Pasquale si persuase d'essere.... quello che gli amici avevano vaticinato; ma soffriva in silenzio, per non farsi canzonare e per paura di peggio. Pure, non potè a meno di fare uno sfogo con un amico intimo, dicendogli: Ah, caro mio, sono molto malcontento di mia moglie! T'avrebbe fatto dei nuovi torti? Oh, no! non lo soffrirei: ma.... sono sempre gli stessi che si rinnovano.

Deh! perchè non m'alluma il vivo raggio ovunqu' io vado, o per sole o per ombra, che lieta soffrirei dolce foco, e contenta morrei del suo gran vampo? Ma non spero giammai, lassa, che 'l sole scopra giorno chiaro in questi boschi.

Talor diceva: Io fui da quella matta; non poteva sbrigarmi dall'assedio: quand'io ci son, non val che la combatta perché mi lasci andar; non c'è rimedio. La mi guarda languente, contraffatta; la trae sospiri, ch'io muoio di tedio. Le puzza il fiato , quando l'ho presso, ch'io soffrirei piú volentieri un cesso. La dama gli avea dato qualche volta del matrimonio con Terigi un cenno.