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Certo, ogni volta ch'ella incontrava Giorgio e leggeva il disprezzo ne' suoi occhi, era per la poveretta un urto violento che la spingeva più presto verso la fine; certo, notando come Giorgio cercava di allontanare Lalla da lei, e notando come diventava pallido e cupo quando vedeva sua moglie il suo amore, la sua donnina cara, idolatrata a darle un bacio od a farle una carezza, quasi temendo ne dovesse rimanere offeso l'ingenuo candore, certo Maria sentiva allora che quel suo amato era lui, lui stesso che la uccideva!... Era uno stato di cose che non poteva durare; era troppo penoso; e tutti e tre, ma per vie diverse, e non sapendo nulla l'uno dell'altro, pensavano ad un modo qualunque di poterne uscire.

Fa questo un affettuoso addio alla patria, come disse il Manzoni. Ella si trovava sola, finalmente; cosa che non le era quasi mai capitato di sua vita. Sola, coll'amica più cara del suo cuore, sola colla creatura più idolatrata che avesse al mondo: sola con stessa.

Solo un legame lo tratteneva in questo mondo legame indissolubile, prezioso, dilettevole l'affetto per Marzia! Per quella bellissima creatura amata da tutti, e da lui idolatrata.

A questi tutti io do nome di «popolo». Della prima classe, che è quella dei balordi calzati e scalzi, non occorre far parole. La seconda, che racchiude in quei pochi i quali escono dalla comune in modo da perdere ogni impronta nazionale, vuole bensí essere rispettata dal poeta, ma non idolatrata, ma non temuta.

Pare incredibile, non è vero? Eppure era stato così!... Rientrando in casa, quella sera, con le terribili parole ancora risuonanti all'orecchio, che cosa aveva provato il conte di Bauern? Quale sospetto rodente gli era entrato nel cervello? Per quali gradi insensibili o per quale rapido passaggio, l'indignazione prodotta dall'infame calunnia aveva dato luogo al dubbio tormentatore? Quali prove, quali indizii, quali ricordi sorsero nella sua mente e presero corpo? Nessuno potrebbe ridirlo. Non si possono accertare che i fatti; ed il fatto accertato è questo: che, dopo la morte della moglie, il conte passò, quella sera per la prima volta, nella stanza un tempo occupata dalla defunta, e lasciata religiosamente nello stato in cui si trovava quando era abitata. Nessuno seguì il conte in quella stanza; ma, al nostro arrivo, il domestico aveva trovato il suo padrone. In quella stanza, nascosta dentro un piccolo armadio la cui chiave stava ordinariamente nel nécessaire da lavoro della contessa, il conte trovò la corrispondenza di Augusto con la propria moglie.... Centinaia di lettere, le prove palpabili le più eloquenti, le più irrefutabili! di ciò che aveva asserito il Vialli! Quella relazione, troncata dalla morte, durava da più di due anni; e nessuno o ben pochi l'avevano sospettata, e il conte aveva votato tutto stesso alla memoria della moglie idolatrata!... Che cosa accadde dentro di lui alla improvvisa rivelazione? Dovette essere un crollo spaventevole, una rovina terribile. Un ciclone che si abbatte sopra la vostra casa, su tutto il vostro paese; un disastro che vi porta via tutta la vostra fortuna e non vi lascia altro che gli occhi per piangere; la morte d'una persona cara che isterilisce la sorgente delle lacrime, d

Ma peggio! È segno che voi non lo fate per mestiere ma per passione. Siccome io vorrei essere idolatrata da mio marito e regnare unico pensiero della sua mente, esigerei che egli dedicasse a me tutte le sue giornate, e non soffrirei ch'egli tenesse l'arte come seconda amante, o fors'anche come prima. Ah, se è così, è bello! Non vi pare? Un artista non può amare una donna per lei stessa.

Bella, acclamata, idolatrata; nel gesto, negli atteggiamenti, nella voce della giovane tutto rivelava l'abitudine del comando, tutto indicava un essere gentile, abituato a soprastare, sicuro di piacere, certo che nessuno oserebbe pensare ad opporgli resistenze. Voglio che tu mi ripeta, disse l'abate, quel pezzo... Al dolce guidami... L'ho gi