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In quel momento stesso, la campanella della chiesuola di Diedo battè undici colpi, le cui oscillazioni decrescenti smarrirono in seno alla folta selva degli abeti e nel vasto fremito delle onde marine.... La luna risplendeva ancora in mezzo al firmamento tuttora stellato, quantunque, dalla parte d'oriente, i leni crepuscoli cominciassero a tinger qualche poco i cieli.

Allora Bianca fu presa da convulso improvviso commovimento, che le troncò la voce e le tolse ogni lena. Madida di freddo sudore la fronte, era combattuta da un fiero anelito che quasi le impediva di spirare le fuggitive aure di vita: si smarrirono le ultime rose delle appassite labbia, più, sebbene agitate sembrassero tentarlo, potevano formare accento.

Pur troppo, quegli eroici episodî si smarrirono infruttuosamente nel generale disastro; la miseranda catastrofe di Custoza, che doveva ricondurre gli Austriaci alle porte di Milano, sfrondò gli allori dei generosi e coprì di oblío le loro gesta. Il Modena, dopo la restaurazione dell'Austria, riparò a Lugano. L'amnistia di Radetzky fu muta per lui.

Si volse a guardare il compagno del commissario, l'inferiore di grado, il semplice applicato, e vide ne' suoi occhi un lampo, un cenno d'intelligenza, una raccomandazione muta. Poi quel lampo si estinse; il cenno e la raccomandazione si smarrirono nella tinta scialba della sua faccia marmorea.

Ai 20 di gennaro del 1646 nella ducea Francesco Molino fu sostituito. La guerra sotto il principato di questo Doge con esito incerto e dubbioso infierendo, e piena la mente di lui della triste condizione de' tempi, non lasciò di manifestarlo nelle nove Oselle da lui distribuite. Figurar volle la Repubblica ad una nave agitata dalle onde, ma illuminata da un celeste lume. Ne' sei primi anni riprese nei diritti delle sue Oselle l'antico solito conio con le parole intorno: [SC[S. M. VEN. FRANC. MOLINO. DVX.]SC], e nell'esergo [SC[I. A. B]SC]. cioè Giovanni Alvise Battaja. Nel rovescio poi dell'anno primo fece coniare una galera in mezzo alle acque, e sulla cima dell'albero di maistra una fiammella di felice augurio col motto intorno: [SC[FVLGET. INTER. FLVCTVS.]SC], e sotto [SC[ANNO. I.]SC] ([I[lett.]I] a). La guerra maggiormente inferocendo nell'anno secondo del suo ducato a grave danno de' Veneziani, i quali però non si smarrirono, ma presso i principi cristiani con lettere dirette al Pontefice, all'imperatore, ai re di Francia e di Spagna la situazione delle cose rappresentando, di ottenere tentarono qualche soccorso per la difesa di quel regno, il quale, caduto che fosse nelle mani degli Ottomani, potea aprire a questi barbari la porta per entrare negli altrui Stati più esposti al nemico furore, nel mentre ch'eglino stessi con nuovi apparecchi militari di rimettere il perduto procurarono. Egli è perciò che nel rovescio delle Oselle di questo secondo anno rappresentò la galera dalle acque burrascose quasi sommersa, rilucendo però sempre più viva la fiamma sull'albero, quasi indicando, che, nei maggiori pericoli, maggiore era il coraggio da cui il pubblico spirito animato veniva, ripetendo lo stesso motto con l'[SC[ANNO. II]SC]. ([I[lett.]I] b). Le variazioni portate nelle inscrizioni delle Oselle negli anni terzo, quarto, quinto fanno successivamente conoscere, che le cose della guerra ad essere meno sinistre incominciavano, e per i fatti nella Dalmazia avvenuti, e per essere stato risolutamente respinto l'assedio posto alla citt