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Di questa favola, non è difficile rintracciare l’origine. Appena scavato il pozzo, se l’acqua non vi pullula in abbondanza, vi gettano dentro un gruppo di anguille e vogliono che l’effetto sia sicuro.

Urtava nuovamente contro a una barriera: tra il suo concetto della vita e il concetto d'Emilia, l'indole, la coltura, l'esperienza, avevano scavato un abisso.... Egli era non meno sollecito della vita morale che della fisica; il contatto femmineo, la cupidit

Un sentiero tortuoso, praticabile a cavallo, ma spesso ripido e scosceso per essere scavato nella roccia calcare, che lo rende molto sdrucciolevole, conduce ad Anagni attraverso la campagna deserta.

Abd-el-Kerim sei un miserabile! Taci... taci Elenka, balbettò l'arabo con voce arrangolata. Dimmi che tu mi ami ancora, dimmi che tu tornerai ad essere mio e io ti perdonerò l'assassinio di mio fratello. Sono sola Abd-el-Kerim, sola al mondo... m'affido a te e ti giuro che ti amerò fino alla morte. Non lo posso... non lo posso... ho tutto infranto... ho scavato un abisso impossibile a varcarsi.

Nulla! Avete sprecate o neglette lo forze che vi s'accumulavano intorno; avete scavato un sepolcro a tutte le più belle speranze; avete creato la morte. Ora l'adorate divinit

Più ampio orizzonte ancora si scorge, salendo dal palazzo all'antica rocca: questa sorge proprio sulla vetta del monte Preneste; vi si arriva faticosamente in meno di un'ora, per un ripido sentiero scavato nella pietra calcare.

Ma io quest’angoscia che t’opprime non la considero come una malattia, come una mania inguaribile. Parlo anzi alla tua ragione, invoco la tua ragione. Mortella. Povera ragione! Giana. Hai tanto scavato in te che è andata al fondo. Mortella. È il suo luogo. Giana. Bene. È il suo luogo, e il luogo della causa. V’è una causa. Mortella. La causa pende. Giana. Ancóra enigmi!

Giungendo a Buenos Aires i grandi piroscafi transatlantici s'inoltrano lentamente in un canale lungo ventun chilometri, scavato nel fondo del torbido Rio della Plata e segnato sulle acque agitate con centinaia di boe e segnali luminosi. Chi ha tracciato questo solco colossale nel letto del fiume? Degli operai genovesi.

Amavano la danza, e saltavano spesso, cantando certe loro canzoni, che accompagnavano col suono d’una specie di tamburo, fatto d’un tronco d’albero scavato, su cui era una pelle distesa. Il suono del tamburo non era sicuramente così piacevole all’orecchio dei danzatori, come il tintinnio di quei piccoli sonagli di rame.

La fanciulla diventava un'altra; il naso le si era affilato e un'ombra le aveva scavato le gote, mutando tutta la sua fisonomia; soltanto la fronte sotto quell'arruffio dei capelli rimaneva ancora pura. Poi aprì gli occhi e disse quasi in sogno: Come sei lontana! Aspetta, aspetta, rispose l'altra senza capire. Tina tese la mano lucida, scheletrita. Che cosa vuoi? Andrai dalla signora Cesarina.