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A vent'anni la Laura venne fidanzata ad un giovane napoletano impiegato al telegrafo. Ci furono due mesi di agitazione insolita in casa. Gli apparrecchi pel corredo, i doni nuziali, i disegni d'avvenire, ed un po' il rincrescimento della separazione, perchè lo sposo doveva essere traslocato a Milano, occupavano straordinariamente le fanciulle. Poi c'erano le visite dello sposo, le sue tenerezze, i rossori espressivi della giovinetta, i loro colloqui a mezza voce. Vicenzino faceva la parte di vecchio parente; provvedeva a tutto, assisteva a quelle visite; pensava alle carte, alla richiesta al municipio, alle pubblicazioni, a tutto. Ma in quei giorni era triste e nervoso, e la sua alta missione di carit

Tuttavia malgrado ciò, malgrado fosse compreso dal fascino che facevan sempre più crescere i colloqui intimi ne' quali parlavano del più e del meno con tenere inflessioni nella voce, le carezze degli occhi, certi rossori subitanei, certi dolci sorrisi, certi tocchi innocenti.... que' mille nonnulla insomma che per gli innamorati sono tante incantevoli rivelazioni, non osò mai farle una dichiarazione.

A fuggitivi rossori succedeva sulle sue guancie una pallidezza dolorosa; l'occhio si spegneva a poco a poco languidamente, a guisa di una stella quando sorge il chiarore del giorno. Trasaliva ad ogni rumore e si guardava attorno spaurita, quasi temesse delle nuove rivelazioni; e nello stesso tempo niente la interessava più.

Avrebbe voluto nascondersi, sottrarsi a quell'idea di colpa, e non poteva. Sola, nella sua cameretta, era presa da subitanei rossori, come lei, come lei! La sua gemella era macchiata ed ella si sentiva coperta di macchie. Lo splendore della sua visione celeste si era oscurato, tutto era tenebre adesso.

Furlani di triste diventava cupo: aveva smesso di fare il galante con la cameriera: ora davanti all'amico era assalito da subitanei rossori. Aveva dei parossismi strani, indefiniti, che lo lasciavano in un abbattimento profondo.... Una volta che lei sdraiata sotto gli aranci gli diede il ventaglio per farsi vento, provò la voglia brutale di prenderla tra le braccia.

Ma come il volto amato ebbe davanti In repentino oblìo sparse i lavori, Ed agitata ella cangiò sembianti Accesa il volto di più bei rossori; meno in Trasideo; stile d'amanti; Si destaro nel sen geli ed ardori, Chè nell'istesso punto or rosso, or bianco Interrotti sospir trasse dal fianco.

Ora Silvia comprendeva tutto, tutto: una grande tendina era stata lacerata davanti a' suoi occhi, la rivelazione del mondo l'aveva colpita, il suo intelletto era stato invaso dall'aspra scienza della vita. A lei venne il soffio allegro e sano della gioventù con le emozioni freschissime, le trepidanze, i rossori, le gaie speranze, gli entusiasmi, la fede inconcussa nel suo avvenire di donna. Poi lo slancio irresistibile della passione, la lotta dei sentimenti coi doveri, la parte della coscienza, l'urto perenne dell'anima coi sensi, l'alto ideale della virtù e le basse realt

Cercò di guadagnare qualche cosa, vergognandosi di aver ventiquattro anni e di essere inutile; quante umiliazioni, quanti rossori, quanti disinganni gli toccò subire, prima di strappare una cartina di cinque lire!

Il 1847 s'era chiuso come una splendida notte di luglio, in cui il cielo ancora sereno è solcato da spessissimi lampi; il 1848 s'apriva come una giornata nella quale i rossori inauspicati dell'alba fanno prevedere il temporale vicino. Le citt

Erano passate sei settimane soltanto, e Marco tornava un'altra volta a Milano solo; ma era l'ultima. Fra quattro giorni doveva andare a Gradate, prendersi la sua bella sposa, e partire con lei per un luogo qualsiasi; lui solo con lei sola. Quell'amore di due mesi era più caldo che un amore d'infanzia, che una passione contrastata da anni. Serbavano tutta la loro freschezza d'impressioni, non avevano esaurita la gioia di vedersi, di parlarsi, di studiarsi; si promettevano ancora un mondo di scoperte e di rivelazioni nella conoscenza più intima. C'era nel cuore di Marco la commozione profonda di chi aspetta una gioia sicura. Non si impazientava. Si deliziava di pensare a quel breve passato; di sentire la sua tenerezza, di figurarsi quella di lei ricordandone le parole, gli sguardi, i rossori; e di pregustare la felicit