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Un senato di patrizi ereditari, ma che ammettevano nel loro seno ogni popolano fatto grande nella patria; un popolo che s'adunava al fòro in varie forme, le une piú, le altre meno soggette alla influenza dei patroni su' clienti, dei patrizi su' popolani; ondeché lo stabilire e l'usar l'una o l'altra forma fu soggetto di dispute grandi e frequenti colá, come furono e saran sempre le leggi d'elezioni ne' popoli moderni di governo rappresentativo.

Se si eccettua la bella monografia sul Cavour, tradotta dal Guerrieri Gonzaga e pubblicata dal Barbèra nel 1873, i volumi di Enrico von Treitschke non sono apparsi finora in italiano, in francese, in inglese; e il volumetto di conferenze dell'inglese professore J. A. Cramb, pubblicato ultimamente in italiano (Torino, Lattes, Ed.), non mi pare il più adatto a dare un'idea precisa del pensiero dello scrittore tedesco, tanto, attraverso le critiche filosofiche e le riserve nazionali del conferenziere inglese, è riboccante di ammirazione per l'uomo più rappresentativo della Germania contemporanea. Il consenso o la riprovazione devono sorgere spontanei dalla lettura diretta e dalla meditazione dell'opera, se non si vuole che svaporino in parole senza senso e senza costrutto; e invece, quando nascono per moto intimo di coscienza in tutto illuminata e consapevole, la lode o il biasimo non vengono invano; ché essi sono i compagni naturali della condotta di azione opportuna o inopportuna. D'altronde, se è riprovevole leggerezza il parlare, senza sicura notizia, di fatti accettati per veri sull'impressione del momento o sulla fede altrui, tanto più è colpa il discorrere frivolamente, profferendo l'osanna o il crucifige, degli scrittori che rispondono storicamente non al proprio arbitrio, ma alle esigenze di un'et

Esposi superiormente per qual ragione s'abbia a riconoscere nella [I[moneta Grimani]I] un segno rappresentativo della lira veneta. Alcune sigle ricorrenti ne' due tipi che qui verrò illustrando li manifestano multipli di quel nummo. Infatti quello maggiore in diametro e in peso porta nel rovescio le iniziali L. X, mentre il minore ha invece L. V, ch'io vorrei interpretare [I[lire dieci]I] e [I[lire cinque]I]. Il Valier, nel passo più addietro riportato, parlando delle monete ossidionali di Candia sotto l'anno 1652 non ricorda se non le monete Grimani e ne tace il valore. Che quel nome abbia a dinotare il pezzo da 10 gazzette che porta l'anno 1646 è fuor d'ogni dubbio, perché vi leggiamo impresso il nome del capitano generale Grimani. Non credo peraltro avanzare un'ipotesi malferma nel conghietturare che ad altre monete successivamente battute fra i rigori dell'assedio si desse il medesimo nome che s'era dato alla prima. Certo è che i due nummi di puro rame che in breve descriverò dovettero subire il ritiro dalla circolazione, se sono oggi ridotti di gran rarit

Ma questo stato terzo, o dei comuni, o del popolo, non poteva materialmente venire a sedervi intiero in que' parlamenti; fu forza mandarvi e farvi sedere deputati eletti, rappresentanti; e allora, e cosí fu fatta la grande invocazione della «rappresentanza», fu inventato quel governo «rappresentativo»; il quale, a mal grado tante incompiute e tante stolte e tante infelici prove recenti, non è possibile non dire il piú perfetto, il piú civile, il piú progredito, il piú progressivo fra tutti gli inventati o provati mai, il solo conforme alla civiltá presente e futura, il solo destinato a trionfarvi e farla trionfare.

Ma, in compenso di questa utilitá positiva che le mancò, la storia nostra può avere almeno una grande utilitá negativa; quella di farci vedere i piú numerosi, piú vari sperimenti che sieno stati fatti mai da niuna nazione di governi diversissimi, e tutti infelici; quella di dimostrarci cosí, quasi dall'assurdo, la bontá, la necessitá del governo rappresentativo.

Il quale è d'oltrepassare gli scopi primieri e buoni, di pigliarne altri via via ulteriori e cattivi: dopo la libertá, l'uguaglianza, que' socialismi e comunismi, che sono barbare idee in barbare parole; dopo il principato costituzionale rappresentativo, la repubblica, e non giá niuna sapientemente equilibrata, ma la democratica e sociale; dopo, ed anzi prima dell'indipendenza, l'unitá.